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sabato 29 aprile 2017

Misteriosa morte di Alessandro Grandis: ecco il punto della situazione





La stampa italiana di recente se ne è diffusamente occupata. Anche il TG1 e il TG5. Questo è già di per sé un aspetto positivo.
La stampa dominicana ha invece ignorato tutto come al solito.
Da quanto appreso dalle pubblicazioni e dalle dichiarazioni di amici e parenti del ragazzo siamo arrivati a un livello di conoscenza
molto maggiore.
Alessandro Grandis era partito quasi sette mesi fa da Albissola, dove abitava con i genitori. Un viaggio alla scoperta del Sudamerica, sognato e progettato fin da ragazzino. Dopo la laurea in Farmacia, nel 2014 all’Università di Genova, nel 2015 aveva superato l’esame di stato e si era iscritto all’albo dei Farmacisti di Savona. Ha lavorato in alcune farmacie del Savonese. E dopo un anno dietro al banco della “Saettone” di Savona ha deciso di partire.
“Voleva vedere il mondo e capire cosa fare nella vita – raccontano gli amici -, era un ragazzo pieno di gioia, non si sarebbe mai suicidato. Non lui”. Secondo quanto riferitomi da una persona a lui vicina era intenzionato insieme a un altro suo amico ad aprire una farmacia nella Repubblica Dominicana e questo sarebbe stato il motivo del suo soggiorno nel Paese previsto in circa 20 giorni.
Il padre Pierfrancesco è un noto medico di base con studio a Vado Ligure e Quiliano. Una famiglia senza problemi economici. La madre è la dottoressa Rosella Cacace, medico legale nell'ufficio di igiene dell'Asl2.
Era un bravo ragazzo secondo l’opinione di tutti e il massimo della trasgressione che Alessandro si era concesso era la fede per il Milan, di cui era tifoso, e vestire i panni del dj nelle feste che d’estate animano le serate albissolesi con il nome d’arte “Sandro Surgeon”.
I familiari non riescono a spiegarsi come sia stata possibile una simile tragedia e, al momento, gli interrogativi sono molti. È infatti ancora da chiarire cosa sia accaduto davvero ad Alessandro Grandis nel residence La Joya, nel Cocotal a Bavaro, provincia di La Altagracia. Le circostanze fanno protendere verso l’ipotesi che Alessandro sia la vittima di un omicidio e, a confermare questa tesi, arrivano anche le parole del fratello. Secondo quest’ultimo infatti il giovane sarebbe stato lanciato giù da una finestra del terzo piano.
Mancano i testimoni e nessuno degli ospiti della struttura avrebbe sentito persone litigare o urlare. Inoltre il residence non è certo una bettola di periferia: costruito nel 2009, dispone anche di un servizio di vigilanza che controlla chi entra e chi esce.
L’Incaricato d’Affari della missione diplomatica d’Italia nella Repubblica Dominicana dott. Livio Spadavecchia, che dirige attualmente l’Ambasciata d’Italia, sostiene che: È presto per dire con sicurezza cosa è accaduto, bisogna aspettare la fine delle indagini e soprattutto l’esito dell’esame autoptico”.
Il Dipartimento di Investigazioni Criminali ha catalogato il fatto come "apparente suicidio", in attesa di nuovi approfondimenti. Ma il cadavere di Alessandro Grandis, farmacista 28enne trovato privo di vita a Bavaro, zona turistico-commerciale della Repubblica Dominicana, giace al bordo di una piscina con i piedi nell'acqua e il capo in una pozza di sangue, uscito dalla nuca. Senza segni evidenti di una caduta dall'altezza di un piano superiore.
Nell’intervista al TG1 il padre ha dichiarato che ha appreso dalla moglie, che è medico legale e che si trova già sul posto: "Ci sono dei segni di colluttazione e qualcosa a livello della spalla, come se fosse stato appunto proprio spinto, con dei segni evidenti».
La tesi dello sparo alla nuca viene quindi meno. Il ragazzo non riporta ferite d’arma da fuoco.
Alcuni amici della vittima mi hanno pregato di rimuovere da uno dei miei articoli le due foto del cadavere del ragazzo che evidenziano la posizione in cui questo è stato ritrovato. Altri invece si sono dimostrati contrari. Mi sembra che dall’esame di queste foto si dovrebbe dedurre incontrovertibilmente che il ragazzo non si sia lanciato, ma, semmai, come dice il fratello, sia stato lanciato. E probabilmente quando ciò avvenne era già deceduto. Infatti, l’altezza della caduta, al massimo sei metri, avrebbe potuto nella maggioranza dei casi non essere mortale. E poi, chi si suiciderebbe, casomai fosse determinato a farlo, buttandosi da un’altezza di al massimo sei metri?
Bisogna tener conto anche della distanza tra il muro e la posizione della testa. Escluderei che il ragazzo abbia potuto suicidarsi, facendo un acrobatico tutto a volo d’angelo con contorsione finale ai fini di una caduta a piombo.
Restiamo in attesa delle risultanze dell’autopsia. La madre del ragazzo, medico legale, sarà presente e controllerà tutto. Questa volta finalmente sapremo la verità. E non è poco, visto come vanno le cose da qualche tempo in qua.
Comunque, mi diceva un’altra persona vicina alla famiglia del ragazzo che l’autopsia non basta, ci vorrebbero delle testimonianze. Stranamente qui queste mancano del tutto e si tratta di un fatto abbastanza singolare in un posto che è custodito all’ingresso, secondo quanto mi è stato riferito, come una fortezza e che al suo interno ha anche una guardia giurata le 24 ore del giorno.

Misteriosa morte di Alessandro Grandis: il TG1 ne parla. Intervista al padre e al fratello




Dal TG! di oggi 29/04/2017
Il padre: «Aveva già fatto il biglietto per Milano. Doveva arrivare il 15 maggio. Mi aveva chiesto se andavo a prenderlo io.»
 Biglietto in tasca, sarebbe rientrato in Italia tra due settimane Alessandro Grandis. Ultima telefonata al fratello: «sto bene non vedo l'ora di riabbracciarti».
Il fratello: «Era felice mi ha mandato delle foto. Mi ha detto che sarebbe tornato molto presto e che ci saremmo sentiti nei giorni seguenti».
Lo hanno trovato senza vita in un bordo piscina in un residence di Bavaro. Era arrivato da pochi giorni, la laurea in farmacia. Il viaggio in Sudamerica era il sogno della sua vita: sei mesi per scoprire un mondo che l'affascinava. Suicidio è la pista seguita dalla polizia locale. Alessandro si sarebbe lanciato dal balcone della sua stanza. Ad oggi nessuno però conosce il motivo. La mamma è un medico legale. Ieri è arrivata nel paese caraibico. Il suo racconto apre nuovi scenari.
Il padre: "Ci sono dei segni di colluttazione, in quanto mi diceva appunto mia moglie che ha visto qualcosa a livello della spalla, come se fosse stato appunto proprio spinto con dei segni evidenti».
Nella casa di Albissola Marina l'ultimo pacco di Alessandro è arrivato qualche giorno fa: regali per tutti e il messaggio: « aspettatemi!»
Il fratello: «Non credo proprio che si sia tolto la vita non rientrava nella sua personalità e credo che non l'avrebbe mai fatto.»


 http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-cbc2b465-6b53-40c2-a576-521b7133b832-tg1.html

venerdì 28 aprile 2017

Alessandro Grandis: un po’ alla volta si sta smuovendo qualcosa. Anche il Messaggero di Roma si è interessato alla morte del giovane farmacista





Una morte avvolta nel mistero più fitto. Il cadavere è stato rinvenuto nella posizione delle fotografie pubblicate ed è rimasto lì fino all’arrivo del medico forense e della polizia. In quel momento sono state accertate le cause apparenti del decesso, come è di prassi da queste parti, che vengono in un secondo tempo confermate con l’autopsia. Si parla di “levantamiento” del cadavere e cioè dell'effettuazione dei rilievi e della redazione dei verbali antecedenti lo spostamento del cadavere. Se il giovane, intendendo suicidarsi, si fosse lanciato dal terrazzo soprastante e alto non più di sei metri dal pavimento, in sede del “levantamiento” del suo cadavere, si sarebbero riscontrate numerose fratture ed escoriazioni sul suo corpo. La distanza dal bordo della piscina alla parete non sembra superare i tre metri. La testa è a due metri dalla parete. Quindi per finire in quella posizione il ragazzo avrebbe dovuto salire sul parapetto della terrazza e tuffarsi a volo d’angelo e in seguito durante il volo, per non spanciare, con un colpo di reni avrebbe dovuto raggiungere una posizione a piombo con gli arti inferiori leggermente inclinati verso la piscina, sbattere con la nuca sul pavimento, morendo sul colpo, e poi rompersi la spina dorsale e altre numerose ossa nell’impatto seguente.
Nulla è trapelato sulle risultanze dei rilievi del medico forense. Si è semplicemente parlato di suicidio. La posizione finale del corpo però sembra troppo composta, come di chi invece fosse stato tranquillamente seduto, e in quella posizione fosse morto all’istante in seguito a una botta alla nuca. Viene in mente Marlon Brandon nel suo film il padrino, che aggirandosi con una mazza di baseball tra i numerosi commensali seduti attorno a un grande tavolo, si fermò dietro a uno di loro, ignaro di tutto, e lo colpì fortemente provocandone la morte all’istante. Questa sarebba una possibilità… lontana comunque mille miglia dal suicidio.
Una caduta? Sarebbe scivolato dove, sull’acqua? Comunque i suoi amici che mi hanno chiamato dall’Italia, scartano l’ipotesi del suicidio e non si spiegano il movente dell’omicidio, perché il ragazzo secondo loro non aveva con sé soldi, bensì carte di credito, ed era arrivato nella Repubblica Dominicana soltanto da un paio di giorni, troppo poco tempo per farsi dei nemici. La Repubblica Dominicana sarebbe stata l’ultima tappa di una sua lunga vacanza di sette mesi. Il 25 maggio sarebbe rientrato in patria.
Le informazioni come al solito in questi casi vengono centellinate dalle autorità. Comunque questa volta si sta smuovendo qualcosa e ora la nostra comunità vuole sapere. Non intendiamo rimanere indifferenti di fronte a questa sequela di suicidi impossibili. Le assurdità vanno rinfacciate a chi le vuole imporre.

Fonte: Messaggero.it
Santo Domingo, farmacista di 29 anni trovato morto, per la polizia è suicidio, ma la comunità italiana: «Colpo di pistola alla testa»

Un giovane italiano è stato ritrovato morto a Santo Domingo. Si tratta del 29enne Alessandro Grandis, nato a Genova ma residente ad Albissola Marina (Savona). Il giovane è stato ritrovato morto sul bordo della piscina di un complesso residenziale di appartamenti di lusso, «La Joya», situato nel Cocotal a Bavaro. Il ragazzo, laureato in Farmacia all'Università di Genova nel 2014, si trovava a Santo Domingo per turismo.

Il dipartimento di investigazioni criminali al momento classifica il fatto come suicidio, ma alcuni elementi non convincerebbero del tutto: secondo un blog locale utilizzato dalla comunità italiana il giovane «è stato ucciso da un colpo di pistola mentre era seduto apparentemente in tutta tranquillità sul bordo della piscina con i piedi immersi nell'acqua. Un colpo alla nuca con conseguente decesso all'instante. La posizione supina del corpo con la testa appoggiata sul pavimento ha fatto da tampone alla ferita, non consentendo una grande fuoriuscita di sangue».

Fonti locali confermano invece la tesi del suicidio, smentendo colpi d'arma da fuoco e la presenza di «segni di colluttazioni» nel corpo. «La polizia locale conferma che si sia trattato di un suicidio», segnalano all'Ansa le fonti, indicando che «il ragazzo è morto per un trauma cranico dopo essersi buttato dal secondo piano del residence. Il suo corpo è stato trovato verso le 7 del mattino a bordo della piscina. Il ragazzo era giunto due giorni fa a Bavaro, al termine di un viaggio di sette mesi in diversi paesi del Sudamerica». «Il giovane, aggiungono le fonti, aveva in programma rientrare in Italia il 25 maggio».

Alessandro Grandis: la nostra ambasciata interviene, nessuna ipotesi esclusa, il dott. Spadavecchia è in attesa dell'esito dell'autopsia






 Fonte: IVG.it
Albissolese morto a Santo Domingo, l’ambasciata: “Nessuna ipotesi esclusa”. Ma per la polizia è suicidio
A dirlo è Livio Spadavecchia, Incaricato d'Affari della missione diplomatica in Repubblica Dominicana. Ma gli investigatori ribadiscono: nessun segno di colluttazione o d'arma da fuoco
Agg. ore 18.40: Il comando della polizia locale ribadisce la convinzione che si tratti di un suicidio. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori non ci sarebbero sul corpo del giovane segni di colluttazione né colpi d’arma da fuoco: Grandis sarebbe morto per un trauma cranico dopo essersi lanciato dal secondo piano della struttura. Il giovane era a Bavaro da 2 giorni, al termine di un viaggio in diversi paesi del Sudamerica durato 7 mesi. La polizia riferisce che il giovane aveva in programma di rientrare in Italia il 25 maggio (nella foto qui sotto il luogo in cui è stato ritrovato il corpo del ragazzo).
Santo Domingo. “La dinamica deve ancora essere accertata, al momento è presto per dire con sicurezza cosa è accaduto”. E’ il chiarimento che arriva dall’Incaricato d’Affari della missione diplomatica d’Italia nella Repubblica Dominicana Livio Spadavecchia, che in queste ore sta seguendo da vicino le indagini sulla morte del ventottenne albissolese Alessandro Grandis.
Il giovane, che si trovava a Santo Domingo da alcuni mesi, è stato ritrovato morto ieri mattina alle 7 ora locale sul bordo della piscina di un complesso residenziale di appartamenti di lusso, denominato “La Joya”, situato in località Cocotal a Bavaro. Una tragedia che, secondo quanto riportato da alcuni giornali locali, sarebbe stata inizialmente bollata come un suicidio dalla polizia dominicana: secondo gli investigatori il giovane potrebbe essersi lanciato dal secondo piano della struttura.
Una ricostruzione però duramente contestata da un blog che fa riferimento alla comunità italiana di Santo Domingo, secondo cui Grandis potrebbe essere invece morto per un colpo d’arma da fuoco alla nuca. La scena del crimine non contribuisce a chiarire il mistero: le fotografie scattate da un giornale locale ritraggono il giovane a terra, con le gambe ancora immerse nell’acqua della piscina. In acqua una sagoma rettangolare, con tutta probabilità lo smartphone del ragazzo. Dietro la nuca, sul pavimento, una pozza di sangue.
Ipotesi che non vengono confermate né smentite da Spadavecchia, raggiunto telefonicamente da Ivg.it proprio mentre si trovava negli uffici della polizia locale per seguire l’inchiesta. “E’ presto per fare ricostruzioni, dobbiamo aspettare che terminino le indagini – ha precisato – Qualcosa di più si potrà capire solo dopo gli interrogatori e l’autopsia”.