La recente denuncia di un connazionale ben
noto alla nostra comunità e molto attivo nelle reti sociali è a tutti gli
effetti un fulmine a ciel sereno. Il fatto che sia stata annunciata l'apertura
dell'ambasciata e che i servizi consolari non vengano ancora erogati
direttamente non viene digerito dai più. Fa andare poi su tutte le furie
soprattutto il servizio del rilascio dei passaporti che in questa fase di
transizione praticamente non esiste. Bisognerebbe recarsi per questo a Panama o
in Italia. Il funzionario itinerante non ci fa più visita ed essendo la nostra
una comunità molto numerosa le richieste di rilascio passaporti sono
dell'ordine di 100 al mese per cui ci si può immaginare il disagio. Non è
giustificabile però che si lancino accuse a sproposito soprattutto quando si è
residenti da anni qui e quindi ogni esternazione verrebbe presa dai terzi non
informati per oro colato. Ecco il testo della protesta del connazionale:
«Oggi mi sento di manifestare il mio grande disgusto nell’essere
cittadino italiano residente all'estero. Da oramai tre mesi stiamo aspettando
di espletare la normale pratica di rinnovo di due passaporti, quello di mia
figlia e quello di mia moglie, e siamo arrivati alla conclusione che dovremo
farlo andando in Italia a seguito della chiusura del consolato per MAFIA,
qualcuno dice Spending Review ... La realtà è che un gruppo di associazioni di
stampo mafioso ha usato la struttura del consolato per affari propri, il che è
stato scoperto dall’omologo consolato spagnolo. Sto pensando di abbandonare
l'iscrizione all'AIRE e di ritornare in Italia o emigrare negli USA.»
Il connazionale sostiene che la chiusura
della nostra ambasciata abbia avuto luogo a seguito della scoperta dell’esistenza
di un gruppo di associazioni di stampo mafioso che si avvaleva della struttura
del consolato per portare a termine i propri affari.
Si tratta di un'affermazione molto grave
soprattutto perché non supportata da niente. Più andiamo avanti e più si diffonde
la tendenza, anche a seguito di una stampa e di una maniera di fare giornalismo
superficiali, a fare denunce senza alcun supporto probatorio di sorta.
Non esiste nessun elemento concreto che
possa dimostrare senza ombra di dubbio che la nostra ambasciata sia stata
chiusa per il traffico dei visti. Passare dal traffico dei visti poi all'affermazione
che esistono delle associazioni mafiose in questo paese è gravissimo e rilevante
dal punto di vista penale. Una persona adulta e in grado di intendere e di
volere non dovrebbe mai fare un’accusa pubblica di mafia senza essere in grado
di dimostrarla, e se la fa, questa persona dovrebbe attenersi alle conseguenze.
In realtà con queste esternazioni si vuole solo infangare la nostra comunità.
Quale sarebbe stato l'obiettivo di questo
gruppo di associazioni mafiose? Portare in Italia qualcuno? Qualche colombiano
qualche peruviano o dominicano malavitoso o delle prostitute?
Teniamo presente che anche se si fosse
voluto introdurre in Italia dei cittadini di quelle nazioni o dei delinquenti della
nazione che ci ospita, l’Italia non avrebbe mai corso in ogni caso i rischi che
sta correndo adesso con questa invasione di clandestini islamisti, che vengono
traghettati in Italia con i mezzi dello stato e alloggiati e mantenuti senza
badare a spese. E tra questi arrivano anche dei veri e propri terroristi
disposti a fare i kamikaze in mezzo alla folla in qualunque momento.
Sembra ridicolo il riferimento all’esistenza
di un gruppo di associazioni mafiose alla luce di ciò che sta accadendo in
Italia adesso e anche in considerazione del fatto che colombiani e peruviani ad
es. possono accedere ormai da oltre un anno liberamente in Italia senza bisogno
di visto. E allora com’è possibile che lo spazio Schengen abbia rimosso per
questi soggetti il requisito del visto?
Non si capisce nemmeno come sia possibile
che centinaia di persone abbiano versato migliaia di euro per andare in Italia.
Come pensavano di recuperare i soldi investiti? Senza residenza, senza un
lavoro, in un mercato saturo di prostitute, di spacciatori, di criminali di
tutti i tipi, armati fino ai denti…
La malafede di chi fa la denuncia è evidente.
Sia ben chiaro, la nostra comunità non starà con le mani in mano. Di fronte a
queste esternazioni campate in aria e fortemente calunniose sapremo reagire
perché è ora di finirla. Vogliamo essere rispettati e questo è un avvertimento
non soltanto ai singoli, ma anche ai giornali on-line che spesso e volentieri
pubblicano qualche articolo dove si dà per scontato, ricalcando un luogo comune
diffuso, che la comunità italiana della Repubblica Dominicana brulica di
latitanti e che siamo gente in genere molto propensa alla delinquenza.