Nella Repubblica Dominicana esistono diversi
modi legali di soggiornare, due in particolare ci interessano:
1)
con residenza legale, la
cui richiesta deve essere obbligatoriamente corredata di un visto di residenza
rilasciato da un consolato dominicano,
2)
con carta turistica, durata
iniziale 30 giorni, ma rinnovabile con il pagamento della relativa tassa che
varia secondo il periodo di permanenza previsto.
Mi soffermerò sul secondo tipo di soggiorno,
anche perché quello della residenza legale è abbastanza facilmente
approfondibile online. Il soggiorno turistico con carta turistica e senza è
invece un campo che include tematiche importantissime e controverse, ad es.
relativamente alla possibilità di richiedere l’iscrizione all’AIRE e alla validità
della patente di guida italiana. Quella che segue è la mia posizione al riguardo.
Il soggiorno con carta turistica è uno
status perfettamente legale che consente anche l’utilizzo della patente di
guida italiana e che decade se il titolare della stessa si dedica ad attività
lucrative nel territorio nazionale con conseguente espulsione immediata dal
paese.
Il prolungamento dello status di turista senza
rinnovo della carta turistica rappresenta di gran lunga la modalità di
residenza più diffusa tra gli italiani della Repubblica Dominicana. Non è legale
in quanto non si è provvisti di carta turistica. Questo status viene comunque
tollerato e sanato al momento dell’uscita dal paese con il pagamento della
tassa di soggiorno, prevista a seconda del periodo di soggiorno, presso le
autorità migratorie. Tale pagamento può essere anche richiesto dalle autorità migratorie
se la mancanza della carta turistica viene rilevata nel corso di un
accertamento sul territorio.
Si può vivere tranquillamente come turista
a tempo indefinito se muniti di carta turistica. È a tutti gli effetti un modo
di risiedere legale. Si può contrarre matrimonio, si possono riconoscere figli,
si può aprire un conto in banca, si può stipulare un contratto della luce o di
altre utenze (cose che può fare anche chi non è munito della carta turistica) e
quindi si può richiedere l’iscrizione all’AIRE. Anni fa il consolato esigeva l’esibizione
della tessera di residenza per l’iscrizione all’AIRE, contravvenendo così
palesemente a quanto previsto dalla legge italiana al riguardo. Per quel che
riguarda lo status turistico con o senza carta turistica si deve dire che non dà
diritto di acquisire la cittadinanza italiana al figlio nato nel paese. Almeno
uno dei genitori deve essere di cittadinanza dominicana o, se straniero, legalmente
residente e in grado di esibire una carta d’identità valida.
Lo status turistico con o senza carta turistica
non consente di esercitare un’attività lavorativa dipendente o autonoma. La
conseguenza della violazione di questo divieto è l’espulsione immediata senza
alcuna formalità. E non è che siano tanto infrequenti i casi in cui dei connazionali,
che senza residenza legale esercitavano attività imprenditoriali, sono stati espulsi
e hanno dovuto abbandonare tutto quanto avevano investito sul territorio. Gli
stessi imprenditori concorrenti talvolta si rivolgono alle autorità per
denunciare il fatto, sfruttando anche conoscenze personali che a uno straniero
sono sempre precluse. Si elimina così un concorrente e si mettono sul mercato
tutti i beni abbandonati dallo stesso che vengono poi acquisiti a prezzi
stracciati. Un bell’affare!
Un’altra cosa che è preclusa al turista a
tempo indeterminato senza carta turistica è la guida di un’autovettura. In
questo caso allo scadere della carta turistica scade anche la validità sul
territorio nazionale della patente di guida italiana, il che comporta che in
caso di incidenti l'assicurazione non risponda. Le compagnie di assicurazione
si avvalgono, infatti, di ogni appiglio per non procedere alla copertura dei
sinistri. Incassano il premio, ma poi non procedono alla liquidazione del
sinistro. La conseguenza è l'immediato arresto del conducente e non è che si
vada troppo per il sottile su chi debba assumersi la responsabilità
dell'incidente. Se è un ciclomotore, la colpa ce l'ha sempre il conducente
della macchina. Evitare di avere un incidente con un ciclomotore è una cosa
abbastanza ardua. Insomma se l'assicurazione non risponde, il conducente viene
incarcerato in attesa che il danneggiato riceva il suo risarcimento.
Sta anche per entrare in vigenza la nuova
legge sul trasporto. Tra le altre cose questa legge ha la particolarità che le
multe non partono da cifre indicate in una tabella come succede dappertutto.
Partono dai salari minimi e multipli dello stesso secondo la gravità dell’infrazione.
Il salario minimo, di cui se ne parla in questi giorni, viene concordato ogni
due anni dai rappresentanti dei datori di lavoro e dei sindacati con la
mediazione dello Stato. Il salario minimo più basso, perché ce ne sono tre, è
di circa 150 euro. Quindi ogni volta che verrà riscontrata questa irregolarità la
multa minima sarà di 150 euro e verrà notificata agli uffici migratori, talché
per uscire dal paese dovrà essere necessariamente pagata.