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mercoledì 19 aprile 2017

Considerazione sul soggiorno senza il permesso di residenza nella Repubblica Dominicana



Nella Repubblica Dominicana esistono diversi modi legali di soggiornare, due in particolare ci interessano:
1)      con residenza legale, la cui richiesta deve essere obbligatoriamente corredata di un visto di residenza rilasciato da un consolato dominicano,
2)      con carta turistica, durata iniziale 30 giorni, ma rinnovabile con il pagamento della relativa tassa che varia secondo il periodo di permanenza previsto.
Mi soffermerò sul secondo tipo di soggiorno, anche perché quello della residenza legale è abbastanza facilmente approfondibile online. Il soggiorno turistico con carta turistica e senza è invece un campo che include tematiche importantissime e controverse, ad es. relativamente alla possibilità di richiedere l’iscrizione all’AIRE e alla validità della patente di guida italiana. Quella che segue è la mia posizione al riguardo.
Il soggiorno con carta turistica è uno status perfettamente legale che consente anche l’utilizzo della patente di guida italiana e che decade se il titolare della stessa si dedica ad attività lucrative nel territorio nazionale con conseguente espulsione immediata dal paese.
Il prolungamento dello status di turista senza rinnovo della carta turistica rappresenta di gran lunga la modalità di residenza più diffusa tra gli italiani della Repubblica Dominicana. Non è legale in quanto non si è provvisti di carta turistica. Questo status viene comunque tollerato e sanato al momento dell’uscita dal paese con il pagamento della tassa di soggiorno, prevista a seconda del periodo di soggiorno, presso le autorità migratorie. Tale pagamento può essere anche richiesto dalle autorità migratorie se la mancanza della carta turistica viene rilevata nel corso di un accertamento sul territorio.
Si può vivere tranquillamente come turista a tempo indefinito se muniti di carta turistica. È a tutti gli effetti un modo di risiedere legale. Si può contrarre matrimonio, si possono riconoscere figli, si può aprire un conto in banca, si può stipulare un contratto della luce o di altre utenze (cose che può fare anche chi non è munito della carta turistica) e quindi si può richiedere l’iscrizione all’AIRE. Anni fa il consolato esigeva l’esibizione della tessera di residenza per l’iscrizione all’AIRE, contravvenendo così palesemente a quanto previsto dalla legge italiana al riguardo. Per quel che riguarda lo status turistico con o senza carta turistica si deve dire che non dà diritto di acquisire la cittadinanza italiana al figlio nato nel paese. Almeno uno dei genitori deve essere di cittadinanza dominicana o, se straniero, legalmente residente e in grado di esibire una carta d’identità valida.
Lo status turistico con o senza carta turistica non consente di esercitare un’attività lavorativa dipendente o autonoma. La conseguenza della violazione di questo divieto è l’espulsione immediata senza alcuna formalità. E non è che siano tanto infrequenti i casi in cui dei connazionali, che senza residenza legale esercitavano attività imprenditoriali, sono stati espulsi e hanno dovuto abbandonare tutto quanto avevano investito sul territorio. Gli stessi imprenditori concorrenti talvolta si rivolgono alle autorità per denunciare il fatto, sfruttando anche conoscenze personali che a uno straniero sono sempre precluse. Si elimina così un concorrente e si mettono sul mercato tutti i beni abbandonati dallo stesso che vengono poi acquisiti a prezzi stracciati. Un bell’affare!
Un’altra cosa che è preclusa al turista a tempo indeterminato senza carta turistica è la guida di un’autovettura. In questo caso allo scadere della carta turistica scade anche la validità sul territorio nazionale della patente di guida italiana, il che comporta che in caso di incidenti l'assicurazione non risponda. Le compagnie di assicurazione si avvalgono, infatti, di ogni appiglio per non procedere alla copertura dei sinistri. Incassano il premio, ma poi non procedono alla liquidazione del sinistro. La conseguenza è l'immediato arresto del conducente e non è che si vada troppo per il sottile su chi debba assumersi la responsabilità dell'incidente. Se è un ciclomotore, la colpa ce l'ha sempre il conducente della macchina. Evitare di avere un incidente con un ciclomotore è una cosa abbastanza ardua. Insomma se l'assicurazione non risponde, il conducente viene incarcerato in attesa che il danneggiato riceva il suo risarcimento.
Sta anche per entrare in vigenza la nuova legge sul trasporto. Tra le altre cose questa legge ha la particolarità che le multe non partono da cifre indicate in una tabella come succede dappertutto. Partono dai salari minimi e multipli dello stesso secondo la gravità dell’infrazione. Il salario minimo, di cui se ne parla in questi giorni, viene concordato ogni due anni dai rappresentanti dei datori di lavoro e dei sindacati con la mediazione dello Stato. Il salario minimo più basso, perché ce ne sono tre, è di circa 150 euro. Quindi ogni volta che verrà riscontrata questa irregolarità la multa minima sarà di 150 euro e verrà notificata agli uffici migratori, talché per uscire dal paese dovrà essere necessariamente pagata.