Succede talvolta di imbattersi con qualcuno
che si vanta sproloquiando di quello di cui nessuno dovrebbe vantarsi. Un
politico al 100% definitosi tale lui stesso, avendo la doppia cittadinanza
milita in partiti politici italiani e dominicani. Lo si conosce da vecchia data.
È sempre presente nelle reti sociali. Recentemente ha accusato la comunità italiana
di Santo Domingo di albergare nel suo seno delle associazioni mafiose, il che
sarebbe stato secondo lui all’origine della chiusura della nostra sede
diplomatica. Un'accusa grave che doveva necessariamente provocare delle
reazioni, in quanto assolutamente falsa, non corroborata da nessuna prova e per
giunta proveniente da una persona attiva all’interno della comunità.
Stranamente a reagire sono stato solo io.
Gli ho fatto in particolare presente che se era così ben informato e sicuro del
fatto suo perché a suo tempo non ha sporto denuncia? Lo fa adesso dopo diversi
anni e lo rinfaccia alla comunità? Non ho mai fatto il suo nome nel mio
articolo. Certo, coloro che avevano letto il suo post sapevano di chi si trattava.
Comunque in modo spavaldo e quasi sfidante questo connazionale, inserendo un
commento, si è identificato come l'autore di questa denuncia di esistenza a
Santo Domingo di associazioni mafiose, non una sola, ma tante. Il mio
ragionamento è stato il seguente: un personaggio in vista, che fa politica da
sempre e che è sicuramente in grado di fare una denuncia, esponendo i fatti di
cui è a conoscenza, perché non è l’ultimo arrivato, e che sa come farla questa
denuncia e a chi rivolgersi, perché ha omesso di farla? Forse per omertà?. Ma a
quanto pare secondo questo connazionale, un politico al 100%, l’omertà è
qualcosa di cui ci si può vantare e poi rappresenterebbe una caratteristica del
popolo calabrese. Spero che i miei amici calabresi non me ne vogliano per
questo! Così si è espresso questo signore, anzi riscrivo di seguito le sue
parole testuali a scanso si equivoci: “Come le ho già detto non ho mai denunciato alcuna
persona nella mia vita, ricorrere a questo tipo di atti nella mia cultura
calabrese è uguale a essere infame!”
L’omertà invece è di fatto collusione con
la mafia. Comunque le accuse di questo connazionale sono manifestamente false. Ha
voluto semplicemente buttare un sasso nello stagno per far gridare allo
scandalo i più, e sa di farlo in un ambiente propenso anche a credergli. Un
modo moderno di fare politica: colpi di scena, menzogne, accuse false,
provocazioni, ecc.
Il suo riconoscimento e la sua giustificazione
dell’omertà rappresenta però qualcosa che fa pensare. Eppure questo
connazionale milita o millanta di militare in un partito che tutte queste cose
le sta combattendo con forza e che intende rinnovare eticamente l’Italia.
Sarebbe bene che i suoi presunti colleghi
di partito, se tali in effetti fossero, il che è dubbio, riflettessero su
questa condotta e, quanto meno, lo richiamassero all’ordine. Non mi sembra che
al riguardo si possa chiudere un occhio. Anche se con questo non mi voglio
intromettere nelle decisioni di nessuno.