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venerdì 28 aprile 2017

Tutto tace sulla morte del giovane farmacista savonese Alessandro Grandis




Sulla morte di questo giovane savonese tutto tace. I giornali della zona di provenienza del ragazzo non hanno ancora pubblicato niente. Il verdetto della DICRIM è stato perentorio: "suicidio, indagheremo". È trapelato però che è stato ucciso da un colpo di pistola, mentre era seduto apparentemente in tutta tranquillità sull'orlo della piscina con i piedi immersi nell'acqua, un colpo alla nuca con conseguente decesso all'instante. La posizione supina del corpo con la testa appoggiata sul pavimento ha fatto da tampone alla ferita, non consentendo una grande fuoriuscita di sangue. Nelle foto a disposizione si vede del sangue vicino alla testa. Un colpo alla nuca e ciononostante una classificazione della causa di morte come suicidio. Un contorzionista… sostiene un commentatore. La DICRIM come sappiamo per esperienza non fornirà ulteriori informazioni. Il fatto verrà chiuso come al solito in quanto suicidio. Improbabile, impossibile come quello dell'anziano pieno di lividi che si sarebbe impiccato a Boca Chica alla maniglia, a un metro dal pavimento, di una porta della sua abitazione con una cinghia. Assurdo! Un'offesa all'intelligenza altrui che comunque risulta efficace, raggiunge il suo scopo. Impedisce che la notizia abbia un qualche impatto sul flusso turistico. E questo è quel che conta. Ragion di stato? Ma qualcuno si chiede se questi suicidi, che tali non sono, siano dovuti a una mancanza di rispetto, diciamo così, di una categoria di stranieri che non è diplomaticamente rappresentata nel Paese. Non penso. Comunque è un dato di fatto che il suicidio impossibile è una causa di morte che riguarda esclusivamente i nostri connazionali, residenti o turisti che siano.
Alessandro Grandis era un figlio di papà. Si è laureato all'età di 26 anni. Mentre era studente ha girato il mondo. Non ha mai lavorato. Nel suo profilo Linkedin indica come lavoro i sette anni trascorsi all'università.
Lo studio è sicuramente un lavoro in un certo senso, ma evidentemente la sua famiglia lo ha mantenuto, consentendogli anche di fare una bella vita. Un figlio di papà per l'appunto! Conosceva bene lo spagnolo, l'inglese e il francese. Una volta laureatosi ha sostenuto l'esame di stato per la professione di farmacista e si è iscritto al relativo albo della provincia di Savona. Una carriera garantita, lavoro sicuro. A Bavaro faceva il turista. Giovane e bello con delle prospettive di vita brillanti dopo sette anni dedicati agli studi. Suicidio? E per di più con un colpo di pistola alla nuca? Suicidio o esecuzione sommaria?
Non sappiamo niente, non conosciamo nemmeno l'ora del decesso. Sappiamo però che il complesso residenziale dove il ragazzo soggiornava, La Joya, nella prestigiosa località Cocotal, famosa anche per il suo campo di golf, è di costruzione  recente, 2009, è dotato di piscina, la vediamo nella foto, campo di tennis, l'accesso è controllato e c'è una guardia di sicurezza.
Siamo in attesa di ulteriori notizie da parte degli investigatori e del medico forense. Restiamo comodamente seduti però perché l'attesa può darsi che sia lunga o addirittura vana…