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venerdì 21 aprile 2017

C’È CHI SI ERGE ORA A DIFENSORE DELLA MAGGIORANZA SILENZIOSA DELLA NOSTRA COMUNITÀ. A TAVOLINO E CON IL SENNO DI POI SONO TUTTI DEI GENI!





Si dice che “tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare”. Era così prima che si sviluppassero le attuali tecnologie. Ora questo proverbio si potrebbe riformulare dicendo che tra realtà e realtà virtuale c'è un abisso. Ma non fa rima e talvolta non si riesce nemmeno a distinguere tra le due realtà.
In definitiva non c'è questa grande differenza o almeno sono in tanti che non sarebbero in grado di coglierla.
C’è chi si siede comodamente davanti a un PC, entra in Facebook e incomincia a demolire con le parole l’operato degli altri: membri della comunità italiana, associazioni e partiti. Operato reale e assolutamente non virtuale!
Si vuole indubbiamente distrarre i connazionali dalle iniziative concrete e reali che vengono intraprese.
Si aprono pagine anonime su Facebook che negano di avere natura politica e che muovono accuse a persone, movimenti e associazioni in loco, senza descriverle dettagliatamente. Vaghe allusioni che danno a intendere, secondo lo stile di comunicazione che va oggi per la maggiore.
Si riesce così a far passare il messaggio negativo voluto e, allo stesso tempo, si consente agli amministratori della pagina di evitare conseguenze dal punto di vista giudiziale.
In una di queste pagine si legge testualmente: “…abbiamo necessità di unirci come maggioranza ancora silenziosa e finalmente, far sentire le nostre voci e zittire chi tanto parla, scrive e si vanta, ma non ci ha mai rappresentato e non ha mai fatto niente di concreto per la Comunità italiana.
Hanno riaperto la nostra Ambasciata (ancora non funzionante) e tutti loro se ne prendono il merito a pieni polmoni, penna, tastiera PC o cellulare, ancor prima di avere il decreto di riapertura (ancora a oggi sulla carta)...ma, ci domandiamo, perché non hanno evitato che si chiudesse??
Che facevano? Non era meglio prevenire? No, non hanno fatto niente!!! Hanno preferito conservare le loro relazioni diplomatiche e politiche. “
Chi “tanto parla, scrive e si vanta” suppongo che sia chi si è attivato con i mezzi a propria disposizione per cercare di convincere il governo a riaprire l’ambasciata italiana di Santo Domingo, riconoscendo l’errore incorso con la chiusura, quindi le associazioni, le istituzioni e i movimenti della nostra comunità. Si vuol far sentire la voce di chi ha preferito rimanere zitto? Il fatto che il consolato non sia ancora funzionante è colpa di chi si è battuto perché l’ambasciata venisse aperta?
Non si è riuscito a evitare la chiusura dell’ambasciata proprio perché tanti e in primis chi ha scritto queste accuse sono rimasti rintanati a casa raccontandosi le storie metropolitane da fonti “sicure” sullo “scandaloso” traffico dei visti di cui però non c’è alcuna prova attendibile, alcun processo, niente, con il presunto incasso truffaldino di cifre da capogiro che avrebbero arricchito i malfattori.
Anzi ora si dice di sì che c’è finalmente una prova e questa consisterebbe nelle dichiarazioni in tal senso che ha fatto il viceministro Mario Giro. Peccato che questo viceministro sia una sorta di macchietta: ne ha sparate tante che ormai a credergli qualcosa di quel che dice si rischia il ridicolo.
Trovo strano che, negli ultimi tre anni, chi accusa non abbia prestato attenzione alle seguenti iniziative:
• Il ricorso al TAR del Lazio presentato da Casa de Italia.
• La campagna mediatica sui mezzi di informazione da parte di Casa de Italia e il giornale On-Line “Italia Chiama Italia”, prima e dopo la chiusura della Rappresentanza Diplomatica e Consolare, per richiamare l’attenzione pubblica sul tema “chiusura / necessità di riapertura dell’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo”.
• La manifestazione organizzata dal MAIE contro la chiusura dell’Ambasciata a inizio del 2014, dove si é inoltre portata a termine un’apposita raccolta firme.
• La visita dell’On. Vincenzo Cuomo nel 2015
• La visita del Rappresentante del CGIE e Delegato Nazionale del CTIM negli USA, Com.Te Vincenzo Arcobelli, nel mese di agosto del 2016.
• L’invio di una lettera di protesta a tutti i membri della commissione Esteri del Senato da parte del Cav. Paolo Dussich e del Sen. Giuseppe Visca.
• L’interrogazione parlamentare presentata a gennaio del 2014 da parte del Movimento Associativo Italiani all’Estero (MAIE)
• La visita dell’On. Ricardo Merlo (MAIE) nel mese di aprile del 2016 e la riunione con il Governo richiesta e ottenuta da una delegazione del MAIE nel mese di giugno dello stesso anno.
• L’impegno profuso dai consiglieri Com.It.Es. residenti in Repubblica Dominicana per cercare in tutti i modi di presentare a chi di dovere le lamentele della comunità.
• Il sostegno da parte di importanti esponenti politici locali: la Presidentessa del Senato Cristina Lizardo, il Senatore Charlie Mariotti e l’Ambasciatrice dominicana a Roma (Peggy Cabral).
Concludo citando una frase di John F. Kennedy: “…non chiedete cosa il vostro paese può fare per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese”.
In altre parole, consiglio di incominciare a diminuire il livello delle critiche superflue, essere più costruttivi e magari pensare al perché altri non si sono attivati prima per difendere quella che viene definita essere la “maggioranza silenziosa e ritirata”.