Qualche volta nella vita ci si è
confrontati con la possibilità dell’esistenza del delitto perfetto. Soprattutto
dopo aver letto un giallo o visto qualche film poliziesco: il tenente Colombo,
ve lo ricordate, oppure l’ispettore Derrick…
Per quel che riguarda l'omicidio, il
delitto perfetto è inscenare dopo il misfatto un suicidio. Novanta volte su 100
l’omicida la fa franca. Il perché è abbastanza semplice da spiegare: gli attori
chiamati a dare un responso sulla natura del decesso, tutti senza eccezione
vogliono evitare rogne, si sentono sempre mal pagati, se ne fregano dei motivi
etici che indurrebbero i veri professionisti alla ricerca della verità. Chi
glielo fa fare?
Questa è la tendenza, poi magari ci sono
situazioni che non lasciano margine di manovra perché evidenti,
tipo uno a cui viene sparata una raffica di mitra, ma anche lì, chissà, in
fondo non è tanto lontano nel tempo un “suicidio” balzato alla cronaca dei
giornali in cui la persona suicidatasi si sarebbe sparata cinque colpi di
pistola!
In genere però davanti a un quadro che entro
una certa percentuale può giustificare il responso del suicidio ( 20%?) ecco
che l'omicidio diventa inappellabilmente suicidio. Questo succede dappertutto, anche
in Italia, in misura minore certamente, ma questa è la tendenza. Figuriamoci
poi in un posto dove le forze dell’ordine sono mal pagate per davvero, i medici
forensi pure e sono in numero ridottissimo, pieni di lavoro e carenti degli
strumenti, del personale e del materiale necessario per fare le cose a regola d’arte.
Ventisei medici forensi per una popolazione di circa 10 milioni di abitanti e
per di più pagati una miseria... Non c’è da stupirsi che non vogliano
impicciarsi più di tanto… Nel mio piccolo li giustifico pure e poi magari,
andando a fondo, potrebbero anche rischiare, chissà. I sicari sono
a disposizione con tariffe bassissime. Quindi, acqua in bocca se vedi qualcosa
di strano! Anche qui, soprattutto qui, vige questa regola.
Il tema però ha dei risvolti che vanno al
di là dei suicidi che tali non sembrerebbero. Siamo in presenza di un pilastro
che ci crolla davanti: la medicina forense da queste parti è assolutamente
inattendibile! E allora c’è da stare bene attenti! Chi ti fa da mangiare? Chi
ti prepara il caffè?
Certo un avvelenamento da cianuro con forti
dolori stomacali e schiuma nella bocca del cadavere potrebbe anche destare
qualche sospetto, ma un avvelenamento protratto nel tempo, magari di quelli che
provocano emorragie, oppure una medicina potente che ti provoca l’infarto… Non
è che siano cose poi di cui da queste parti non si senta parlare più di qualche
volta.
Senza medicina forense si aprono tante
strade, tanti spiragli per chi vuole fare il delitto perfetto. L’importante è
saperlo. Il movente? Il più delle volte, i risparmi della vittima!