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martedì 18 aprile 2017

Lotta alla delinquenza: ¡…Dale pa’bajo! Meglio sparare alla testa del delinquente o a un ginocchio?



¡…Dale pa’bajo! (fallo fuori)


È un termine che conoscono bene poliziotti e delinquenti  per fare riferimento all'eliminazione fisica di un individuo. È così che i poliziotti chiamano le esecuzioni sommarie o le esecuzioni extragiudiziali dei criminali, ma anche è così che i criminali chiamano i loro regolamenti di conti o i loro omicidi per conto terzi.
"Darle para abajo" (far fuori) i criminali è stata la trovata più comune in alcuni comandi generali della polizia che hanno adottato l'eliminazione fisica come il metodo più efficace per togliere dalle strade i soggetti pericolosi del basso mondo, alcuni di loro con una serie vastissima di imputazioni criminose. Si tratta, ovviamente, di un metodo illegale e primitivo.
Altri "più generosi" hanno preferito ordinare ai loro agenti che i criminali consuetudinari venissero inutilizzati fisicamente invece di essere giustiziati, non sparando alla loro testa ma a un ginocchio con conseguente distruzione della rotula. Talvolta gli spari erano due, uno per ogni ginocchio.
L'idea iniziale di un procedimento così poco ortodosso e fortemente criticato dai difensori dei diritti umani, aveva lo scopo che i criminali non potessero fuggire dopo essere stati catturati dalla polizia. In pratica lo sparo in un ginocchio equivaleva alle manette.
Il termine "dale pa’bajo" si è diffuso quando era in carica il capo della polizia Pedro de Jesús Candelier e lo utilizzavano indistintamente poliziotti e criminali, ma la "formula pietosa" dello sparo al ginocchio si  è diffusa durante il mandato del generale Guillermo Guzmán Fermín, che all'interno della polizia viene considerato uno dei migliori degli ultimi decenni in quel ruolo.
Una gestione poliziesca che fece anche storia per il livello di repressione è stata quella del generale Jaime Marte Martínez, che sostituì Candelier nella fase finale del governo di  Hipólito Mejía.
… Repressione e risultati
César Medina
Le statistiche dimostrano che la repressione della polizia, più è brutale e più criminalità genera. Non esiste una spiegazione sociologica per questo fenomeno che riesce in linea di principio a tenere a freno i criminali fino quando la tormenta cessa per poi ritornare sulla scena con maggiore aggressività e violenza.
Ai comandi di polizia estremamente repressivi come quello di Candelier e di Marte Martínez, seguono periodi di criminalità diffusa e brutale, per cui gli effetti della repressione risultano sempre controproducenti.
Quanto maggiore è il numero di criminali tolti dalle strade a suon di violenza, maggiore è quello dei criminali che ritornano sulle strade, manifestando una maggiore crudeltà.
È un circolo vizioso che si ripete da decenni e che è correttamente diagnosticato persino da organismi internazionali che osservano il fenomeno in tutti i paesi dell'America Latina.
Ora, con i militari pattugliando le strade insieme alla polizia, si è ridotto il livello di criminalità. Ciononostante, all'inizio di questa settimana si è verificata una rapina in un ristorante del viale Enriquillo, a solo centinaia di metri dalla residenza del Presidente Danilo Medina. I clienti sono stati derubati del loro denaro e degli oggetti di valore.
… Il doppio modo di vedere
Dappertutto è così: quando la criminalità va fuori controllo, la gente esige mano dura alle autorità, ma quando questa "mano dura" viene attuata, piovono le accuse di violazione dei diritti umani.
Esempi al riguardo ce ne sono tanti… Ma un caso recente è stato quello del giovane John Percival Matos, che si esibì in un video che diventò virale, rapinando una succursale bancaria di Plaza Lama dove due guardiani sono stati gravemente feriti. Anteriormente, insieme alla sua banda, aveva rapinato altre istituzioni finanziarie, con morti e feriti.
Tutti esigevano l'azione delle autorità… Ma quando Percival cadde abbattuto nel confrontarsi con le autorità, si è parlato di un'esecuzione sommaria… e allora? Come la mettiamo…?
Fonte: da un articolo di CÉSAR MEDINA