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mercoledì 5 aprile 2017

VICENDA FERNANDO RANNI: L'AUTOPSIA RESTA COPERTA DAL SEGRETO ISTRUTTORIO, MA…




 Si sostiene che "l'autopsia è stata programmata alla presenza delle autorità della Farnesina giunte a Santo Domingo per presidiare il caso". Di sicuro c'è il presidente del CO.MI.TES. Paolo Dussich sempre presente nelle vicende che riguardano la nostra comunità. Che poi la Farnesina abbia inviato qualcuno lo verificheremo, ma a occhio e croce sembra oltremodo improbabile!

Fonte: Il Centro, edizione di Pescara
Lividi sul corpo del pensionato trovato impiccato alla maniglia
I parenti non credono al suicidio di Fernando Ranni, l’autopsia resta coperta dal segreto L’ultima telefonata alla sorella per annunciarle il ritorno a casa: era felice di rientrare a Chieti di Edoardo Raimondi

CHIETI. Tumefazioni ed ecchimosi sul corpo di Fernando Ranni: è quanto rivelano le fotografie scattate sulla salma del 72enne teatino, professore di matematica in pensione, trovato impiccato ad una maniglia di una porta dell’appartamento in cui viveva in affitto a Boca Chica, comune nella provincia di Santo Domingo.
Quelle immagini sono arrivate direttamente ai familiari, mentre ieri, stando a quanto si è appreso, è stata programmata l’autopsia, alla presenza delle autorità della Farnesina giunte a Santo Domingo per presidiare il caso, dopo che la salma era stata subito trasferita nella capitale dominicana. Tuttavia, sono ancora avvolti nel segreto gli sviluppi degli esami, come la dinamica della vicenda, non essendoci state ancora conferme ufficiali sugli esiti della necroscopia. Ma i familiari di Ranni non credono assolutamente all’ipotesi di suicidio. Ipotesi che è stata presa in considerazione dagli inquirenti locali nel corso delle indagini, come dall’avvocato dominicano e amica del 72enne, che ha avvisato i familiari di Ranni dopo la tragedia. Ma quei lividi e una telefonata spingono i parenti a pensare che si sia trattato di un omicidio. La telefonata è quella che Ranni ha fatto il giorno prima alla sorella. Era felice l’ex professore mentre comunicava di aver già acquistato il biglietto di ritorno per l’Italia, dove sarebbe atterrato giovedì. La partenza ci sarebbe stata domani. Il 72enne, insomma, voleva tornare a casa, lo dimostra la conferma dell’acquisto del volo, che hanno fornito ieri gli agenti dell’Interpol. È un giallo che si infittisce quello di Fernando Ranni, che aveva a che venduto il suo appartamento di Boca Chica, per 40mila dollari, che da ottobre aveva programmato di tornare a Chieti, per vivere nella casa acquistata in via Papa Giovanni, vicino alle Terme romane. A Boca Chica, intanto, si era trasferito in quell’abitazione presa in affitto nel quartiere Conde dove si è consumumata la tragedia che piomba a Chieti alle 22.30 di sabato: «Fernando è morto» dicevano dall’altra parte del telefono. La chiamata partiva da Boca Chica, dove erano le 16,30 circa. A ritrovare il corpo è stato il personale del condominio del quartiere Conde e subito dopo sono scattate le indagini. A rispondere a quella telefonata è stata la sorella di Ranni. È scoppiata la disperazione, ed è partita una catena di chiamate per capire che cosa fosse accaduto: «Intorno a mezzanotte e mezza mi ha telefonato il cognato, che mi ha passato poi la sorella di Fernando», ha raccontato un amico, «mi hanno detto che avevano avuto conferma da un avvocato dominicano. A quel punto ho contattato amici comuni di Boca Chica per avere
ragguagli. Da lì mi hanno detto che Fernando era stato trovato impiccato. Che in quel momento loro erano vicino a casa sua e che c’era un’ambulanza che lo stava caricando». Suicidio oppure omicidio? Quelle ecchimosi sul corpo convincono i parenti che si sia trattato di un delitto efferato.