Cerca nel blog

lunedì 24 aprile 2017

LA DIFFAMAZIONE COME STRUMENTO POLITICO È UN’ARMA A DOPPIO TAGLIO


Ti identifichi con la bandiera italiana? E allora non diffamare chi lavora per l’Italia e per gli italiani!


Un governo di nuova nomina può essere accusato dei provvedimenti adottati da chi lo ha preceduto? Assolutamente no! E allora tutte le accuse che seguono sono false:

Per la cronaca, il governo Renzi sostenuto dal MAIE di Merlo sarà ricordato per avere fatto questi regali agli italiani all'estero:
1. ha ridotto il personale di tutti i consolati, alla faccia dei cittadini italiani che hanno bisogno di servizi essenziali;
2. ha introdotto una tassa di €300 per le pratiche di richiesta della cittadinanza italiana;
3. ha utilizzato i voti degli italiani all'estero solo in occasione del referendum costituzionale del dicembre 2016, che comunque è stato perso in maniera rovinosa, per lo più ricorrendo a voti truccati o addirittura a voti negati (operazioni che ormai sono fuori moda perfino nelle dittature);
4. ha nominato qualche console "di fiducia" da utilizzare per fini politici (si veda il punto precedente).
Prima ha votato i tagli alla rete consolare, poi ha indetto una manifestazione per lamentarsi dei tagli che egli stesso aveva votato.

Il 25 febbraio del 2014 si votò la fiducia di un nuovo governo, il governo Renzi. Il MAIE espresse al riguardo il suo voto favorevole. Trattandosi di un governo nuovo di zecca, non poteva essere accusato di niente. Le affermazioni di cui sopra sono quindi false e fuorvianti. Chi le ha pubblicate vuole dare a intendere qualcosa che non risponde al vero per ottenere da parte del lettore una reazione di rifiuto nei confronti di un soggetto politico. Uno stile che va per la maggiore, che non richiede né grandi sforzi intellettuali né tanto meno grandi capacità espositive. Funziona come una calunnia, cammina da sola, si diffonde come un tarlo che distrugge la reputazione altrui e soprattutto, come disse Voltaire : “Calunniate, calunniate, qualche cosa resterà”. Purtroppo però è anche un’arma a doppio taglio. Chi se ne serve, viene facilmente smascherato e non è che faccia una bellissima figura.
Per quel che riguarda il referendum sulle modifiche costituzionali, il MAIE non ha assunto una posizione ufficiale e ogni suo militante ha votato secondo coscienza. In ogni caso parlare di una riduzione di sei senatori senza considerare il contesto porta a conclusioni false. 
In realtà era prevista una riduzione molto consistente dei parlamentari come ben si ricorderà, in particolare del senato, che veniva stravolto e a fare i calcoli con la calcolatrice la circoscrizione estero a livello di rappresentantività in parlamento sarebbe stata rafforzata.
Chi tra noi, come me, coordinatore MAIE di Santo Domingo capitale ha scelto di votare e di indurre a votare per il NO, lo ha fatto sulla base di considerazioni diverse dalla diminuzione di rappresentatività nel parlamento, un problema che di fatto come anteriormente menzionato non si poneva.