Evidentemente
la percezione della corruzione dipende da molte cose. Innanzitutto c'è
l'esperienza diretta e poi ci sono i giornali e le voci che circolano.
In Italia il
contatto diretto con la corruzione praticamente non esiste. Corrompere un
poliziotto, un finanziere, un carabiniere o un funzionario pubblico non è
qualcosa che viene in mente a nessuno. Qualche straniero magari ogni tanto ci
prova e si rovina…
Nella
Repubblica Dominicana non è così.
Ci riferiamo
qui alla corruzione percepibile dal singolo per esperienza diretta.
Si deve dire
che la mentalità è diversa. Da noi tutto è ben regolamentato. L'attività in nero
in Italia è perseguibile e viene sanzionata talvolta anche penalmente.
Se in Italia
ci si lamenta delle perdite per l'erario dovute all'attività non dichiarata,
qui questa è all'ordine del giorno e non si esagererebbe dicendo che il PIL
reale della Repubblica Dominicana è doppio rispetto a quello rilevato
attraverso la contabilità dello stato.
Tutti sono
servizi (la sorveglianza non richiesta della macchina, la pulizia non richiesta
dei vetri della macchina ecc. e poi ci sono le mance) e nella mentalità della
gente un compenso è sempre doveroso.
Per quel che
riguarda le "mance" alla polizia è una scelta che praticamente viene
imposta dal governo da sempre e al riguardo si cita spesso il famoso invito di tanti
anni fa dell'ex presidente e grande statista Joaquín Balaguer al
"macuteo", e cioè alla richiesta di soldi ai cittadini.
A livello di politici non è che
cambi tanto il panorama tra i due paesi. I corrotti li trovi sia in Italia che nella
Repubblica Dominicana. Il tema della tangente per opere pubbliche è quello più
frequente in entrambi i paesi. Si deve dire però che a questo riguardo la Repubblica
Dominicana sta meglio dell'Italia. Il politico qui, se "ruba", lo fa
stile Robin Hood, perché quello che introita va a finire il più delle volte a
favore dei suoi elettori ai quali resta sempre fortemente legato.
C'è però una grandissima differenza
tra i due paesi: nella Repubblica Dominicana esiste ancora il concetto di
patria che a noi tolsero, criminalizzandolo praticamente, dopo la seconda
guerra mondiale. Può darsi che al governo ci siano dei corrotti, ma mai dei
traditori del loro popolo e della loro patria. Tant'è che qui esistono programmi
di favoreggiamento delle economie domestiche meno abbienti che noi in Italia non
ci sogniamo nemmeno.
Si investe moltissimo in opere
pubbliche, anche se adesso tutto è rallentato per diversi motivi. La banca
centrale è pubblica. Viene esercitata la sovranità monetaria.
La banca centrale è un'accumulatrice
di risorse a fronte di riserve che si formano a seguito dell'emissione
monetaria. Nei paesi dove la banca centrale è stata privatizzata questo reddito
monetario va a finire nelle tasche di privati, facenti capo il più delle volte
alle grandi banche di Wall Street.
Contrariamente a quello che si
pensa anche l'Italia percepisce un reddito monetario che mediamente ammonta a
dieci miliardi di euro l'anno e che attualmente è molto superiore come
conseguenza dell'operazione di allentamento quantitativo messa in atto dalla
Banca centrale europea con l'acquisto di titoli di stato e obbligazioni
societarie per 80 miliardi di euro al mese.
L'importo che la Banca centrale
europea riconosce alla Banca d'Italia a titolo di reddito monetario e che
equivale a circa il 14% dell'emissione totale di euro resta in mano ai privati
detentori del capitale di Bankitalia Spa. E nessun politico sì sognerebbe mai
di rivendicarli. Anzi, parlare della Banca d'Italia è tabù.
Quindi in Italia ci sono stati
governi tanto corrotti da cedere all'insaputa di tutti i cittadini a privati la
banca centrale e cioè la Banca d'Italia le cui riserve auree da sole ammontano
a 77 miliardi di euro. La conseguenza è praticamente una situazione di
schiavitù di fatto in cui i cittadini lavorano sei mesi l'anno solo per pagare
le tasse e queste in buona parte vanno a finire alle banche per far fronte agli
interessi sul debito pubblico, che aumenta inesorabilmente e che prima o poi
porterà all'adozione da parte delle autorità europee di veri e propri espropri
del patrimonio dei cittadini.
Questo non succede nella Repubblica
Dominicana. La pressione fiscale è bassa e si attesta a circa il 14% del PIL,
mentre in Italia raggiunge il 43,4%.
Corrotti ci sono qui e là, ma i traditori
del popolo e della patria governano solo in Italia. Tra corrotti e traditori preferisco
sinceramente i primi.