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venerdì 14 aprile 2017

PIÙ CORROTTA LA REPUBBLICA DOMINICANA O L'ITALIA?




Evidentemente la percezione della corruzione dipende da molte cose. Innanzitutto c'è l'esperienza diretta e poi ci sono i giornali e le voci che circolano.
In Italia il contatto diretto con la corruzione praticamente non esiste. Corrompere un poliziotto, un finanziere, un carabiniere o un funzionario pubblico non è qualcosa che viene in mente a nessuno. Qualche straniero magari ogni tanto ci prova e si rovina…
Nella Repubblica Dominicana non è così.
Ci riferiamo qui alla corruzione percepibile dal singolo per esperienza diretta.
Si deve dire che la mentalità è diversa. Da noi tutto è ben regolamentato. L'attività in nero in Italia è perseguibile e viene sanzionata talvolta anche penalmente.
Se in Italia ci si lamenta delle perdite per l'erario dovute all'attività non dichiarata, qui questa è all'ordine del giorno e non si esagererebbe dicendo che il PIL reale della Repubblica Dominicana è doppio rispetto a quello rilevato attraverso la contabilità dello stato.
Tutti sono servizi (la sorveglianza non richiesta della macchina, la pulizia non richiesta dei vetri della macchina ecc. e poi ci sono le mance) e nella mentalità della gente un compenso è sempre doveroso.
Per quel che riguarda le "mance" alla polizia è una scelta che praticamente viene imposta dal governo da sempre e al riguardo si cita spesso il famoso invito di tanti anni fa dell'ex presidente e grande statista Joaquín Balaguer al "macuteo", e cioè alla richiesta di soldi ai cittadini.

A livello di politici non è che cambi tanto il panorama tra i due paesi. I corrotti li trovi sia in Italia che nella Repubblica Dominicana. Il tema della tangente per opere pubbliche è quello più frequente in entrambi i paesi. Si deve dire però che a questo riguardo la Repubblica Dominicana sta meglio dell'Italia. Il politico qui, se "ruba", lo fa stile Robin Hood, perché quello che introita va a finire il più delle volte a favore dei suoi elettori ai quali resta sempre fortemente legato.
C'è però una grandissima differenza tra i due paesi: nella Repubblica Dominicana esiste ancora il concetto di patria che a noi tolsero, criminalizzandolo praticamente, dopo la seconda guerra mondiale. Può darsi che al governo ci siano dei corrotti, ma mai dei traditori del loro popolo e della loro patria. Tant'è che qui esistono programmi di favoreggiamento delle economie domestiche meno abbienti che noi in Italia non ci sogniamo nemmeno.
Si investe moltissimo in opere pubbliche, anche se adesso tutto è rallentato per diversi motivi. La banca centrale è pubblica. Viene esercitata la sovranità monetaria.
La banca centrale è un'accumulatrice di risorse a fronte di riserve che si formano a seguito dell'emissione monetaria. Nei paesi dove la banca centrale è stata privatizzata questo reddito monetario va a finire nelle tasche di privati, facenti capo il più delle volte alle grandi banche di Wall Street.
Contrariamente a quello che si pensa anche l'Italia percepisce un reddito monetario che mediamente ammonta a dieci miliardi di euro l'anno e che attualmente è molto superiore come conseguenza dell'operazione di allentamento quantitativo messa in atto dalla Banca centrale europea con l'acquisto di titoli di stato e obbligazioni societarie per 80 miliardi di euro al mese.
L'importo che la Banca centrale europea riconosce alla Banca d'Italia a titolo di reddito monetario e che equivale a circa il 14% dell'emissione totale di euro resta in mano ai privati detentori del capitale di Bankitalia Spa. E nessun politico sì sognerebbe mai di rivendicarli. Anzi, parlare della Banca d'Italia è tabù.
Quindi in Italia ci sono stati governi tanto corrotti da cedere all'insaputa di tutti i cittadini a privati la banca centrale e cioè la Banca d'Italia le cui riserve auree da sole ammontano a 77 miliardi di euro. La conseguenza è praticamente una situazione di schiavitù di fatto in cui i cittadini lavorano sei mesi l'anno solo per pagare le tasse e queste in buona parte vanno a finire alle banche per far fronte agli interessi sul debito pubblico, che aumenta inesorabilmente e che prima o poi porterà all'adozione da parte delle autorità europee di veri e propri espropri del patrimonio dei cittadini.
Questo non succede nella Repubblica Dominicana. La pressione fiscale è bassa e si attesta a circa il 14% del PIL, mentre in Italia raggiunge il 43,4%.
Corrotti ci sono qui e là, ma i traditori del popolo e della patria governano solo in Italia. Tra corrotti e traditori preferisco sinceramente i primi.