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venerdì 29 marzo 2024

Cibi tipici della Repubblica Dominicana sempre presenti sul tavolo durante la Settimana Santa

 



La Settimana Santa è uno di quei momenti in cui i dominicani certe pietanze:



1- Pesce fritto: è un piatto tradizionale della costa mediterranea, ad esempio in Provenza (Francia), Rosellón (Francia), nelle regioni costiere italiane, in Grecia e in varie zone della Spagna come l'Andalusia (Huelva, Cadice, Almería, Málaga, Granada e province interne come Córdoba e Siviglia e altre comunità come Isole Baleari, Catalogna, Comunidad Valenciana, Murcia, Ceuta, Melilla, Canarie oltre ai paesi dell'America Latina).



2- Habichuelas con Dulce: un dessert dominicano realizzato con fagioli, latte, latte di cocco, patata americana, uva passa e spezie. Il risultato è un dessert dolce e cremoso, simile a una minestra fredda che si accompagna degli emblematici biscotti e di cassave tostato.



3- Moro de guandules: è un piatto della cucina dominicana, a base di riso e di un tipo di leguminosa chiamato guandul. Il riso Moro o Mori e Cristiani è un piatto tipico della Spagna e delle Antille spagnole, chiamato anche riso con fagioli. Versioni di riso e fagioli si possono trovare in tutti i Caraibi; in Giamaica, ad esempio, il rice and peas.



4- Chacá: è un dolce tradizionale, molto popolare nell'interno della Repubblica Dominicana, soprattutto nella regione meridionale. Questo dolce che può essere consumato in qualsiasi periodo dell'anno, ma che ha una maggiore presenza sulle tavole dominicane durante la Quaresima e la Settimana Santa, è un dolce molto prelibato, la cui preparazione consiste in un impasto cremoso di mais, latte, zucchero e spezie.

Carpi: sconosciuto sfregia e imbratta un dipinto blasfemo e ferisce l’autore

 

 



Esposizione di opere blasfeme nella chiesa di Sant'Ignazio di Carpi in provincia di Modena. Nella foto vediamo un quadro appoggiato sull'altare dove appare Gesù e, di traverso, il centurione Longino, facendogli una fellatio. L'autore dell'opera è Andrea Saltini giunto improvvisamente alla fama in seguito a questa esposizione. Sono cose alle quali comunque dovremmo abituarci visto che è chiaro che questo tipo di evento è stato autorizzato dal parroco della chiesa e dal vescovo della Diocesi Monsignor Erio Castellucci.

Andrea Saltini


Una storia non a lieto fine, a meno che non si voglia essere imputati di apologia di reato. Infatti, un uomo con mascherina e coltello è entrato nella chiesa e ha danneggiato l'opera appena descritta, una delle tante blasfeme esposte nella mostra, imbrattandola anche con della vernice nera spruzzata con una bomboletta spray.



A quanto pare Saltini ha tentato di fermare lo sconosciuto che lo ha ferito con una coltellata al collo. L'artista non sarebbe in gravi condizioni. L'uomo è fuggito. Nella chiesa è stata trovata anche una parrucca.



Dissacrare il cattolicesimo e il cristianesimo in generale è ormai una specie di attività quasi sportiva e divertente per tanti e senza conseguenze. Che non stia cambiando qualcosa?

giovedì 28 marzo 2024

Disposto il carcere preventivo per un uomo che ha sfidato la polizia con un'arma illegale nell'aeroporto

 



La Procura della Repubblica di Santiago ha presentato una richiesta di misure coercitive contro Natanael Eleodoro Contreras Padilla, che, in un atto di ribellione contro l'autorità pubblica, ha sfidato agenti di polizia sotto la minaccia di un’arma tra l’altro anche illegale, mettendo in pericolo la vita di minori e centinaia di persone che si trovavano nell'aeroporto internazionale del Cibao nelle prime ore del 22 marzo.

Contreras Padilla è accusato di ribellione contro l'autorità, uso di armi da fuoco illegali e violazione del Codice per la tutela dei diritti dei minori. La Procura, attraverso il Dipartimento di intelligence criminale e investigazioni speciali, sta raccogliendo prove per documentare i fatti accaduti quella mattina, quando l'imputato è rimasto coinvolto in una violenta discussione con il personale della sicurezza aeroportuale, disobbedendo all'invito a consegnare l'arma.



Nonostante la presenza della sua famiglia, compresi dei minorenni, in un veicolo vicino, Contreras Padilla ha continuato a minacciare e a puntare la sua pistola contro gli agenti di polizia, provocando una situazione pericolosa che ha messo a rischio la sicurezza di tutti i presenti.

Per togliergli l'arma illegale, una Glock 27, calibro 40 millimetri, gli agenti hanno dovuto ricorrere alle tecniche di polizia. Portava l'arma con il suo caricatore, tre capsule dello stesso calibro e un selettore (che consente il fuoco selettivo o automatico) senza documentazione.

Nei confronti di Contreras Padilla, 36 anni, originario della città di San Francisco de Macorís, provincia di Duarte, l'organo direttivo delle indagini ha formulato accuse provvisorie per porto di arma da fuoco illegale, per essersi introdotto in un aeroporto in un atteggiamento violento e minaccioso con un'arma da fuoco, per ribellione all'autorità pubblica, per terrorismo e per aver messo in pericolo l'integrità fisica dei minori presenti sulla scena.

Incendio del carcere di La Victoria: i reclusi italiani stanno tutti bene

 



L'incendio del carcere di la vittoria ha provocato la morte di 13 reclusi secondo la versione delle autorità. Una cifra che viene contestata da altre fonti in quanto sono diversi gli scomparsi. Dei tredici deceduti a distanza di dieci giorni dallo scoppio dell'incendio sette non sono stati ancora identificati. L'inalazione di fumo ha provocato la sintomatologia propria del monossido di carbonio, e cioè dolore toracico difficoltà respiratoria e cefalea, non soltanto in un numero imprecisato di reclusi ma anche in tre vigili del fuoco che sono stati ricoverati in ospedale.

Gli italiani che scontano la loro pena o che sono in attesa di giudizio nel penitenziario non hanno subito danni secondo quanto appreso direttamente dalla nostra ambasciata dal Cav. Paolo Dussich, presidente del C.T.I.M. della Repubblica Dominicana e consigliere del CGIE sempre attento alla situazione dei connazionali reclusi nel paese.

Boca Chica, a 30 minuti dalla capitale, è diventata la località di villeggiatura dei poveri

 



Nonostante alcuni disagi, come le difficoltà che potrebbero sorgere a causa della mancanza di una regolamentazione sui prezzi dei prodotti venduti a Boca Chica, commercianti e autorità sono pronti ad accogliere migliaia di bagnanti da oggi a domenica, prossima provenienti in particolare dal Gran Santo Domingo da dove possono arrivare in 30 minuti con i mezzi pubblici.

“Chiediamo ai bagnanti di visitare questa spiaggia poiché abbiamo i menu visibili in modo che possano vedere i prezzi. Qui abbiamo pesce di tutti i prezzi a seconda della grandezza e della qualità. Ci sono pesci tra gli 850 e i 1000 pesos con tavola inclusa”, ha annunciato Jesús Armando Severino, presidente dell'Associazione dei Commercianti di Spiaggia di Boca Chica.

La popolarità della spiaggia di Boca Chica in qualsiasi giorno della settimana, indipendentemente dal mese, non è in dubbio, e ancor meno nei weekend lunghi. Ma quando si arriva agli ultimi giorni della Settimana Santa, il numero dei visitatori aumenterà notevolmente, per godersi una bella atmosfera a basso costo.



Sedersi a un tavolo affittato o sotto un albero di cocco sulla spiaggia per ascoltare musica, ballare, bere, mangiare, giocare a beach volley e altri giochi d'acqua e sabbia in questo splendido paesaggio naturale, sotto il sole caldo e una leggera brezza e, quindi, godersi le acque di questa rinfrescante costa è una delle cose che si fanno qui.

Boca Chica, oltre a essere una delle spiagge più belle dell'est del paese per la sua soffice sabbia bianca e le calme acque azzurre e cristalline, ma soprattutto per la sua bassa profondità, deve la sua notorietà alla sua vicinanza al Gran Santo Domingo, il conglomerato urbano che riunisce il maggior numero di persone a basso reddito dell’intera Repubblica Dominicana.

È bene notare che ci si può arrivare pagando un biglietto dell'autobus e portandosi dietro tutto ciò che si intende consumare durante la giornata.

mercoledì 27 marzo 2024

"Macuteos" degli agenti Digesett, ora tramite bonifico bancario

 



La vecchia pratica del macuteo (richiesta di soldi) da parte degli agenti della Digisett non si ferma, ma si aggiorna. Ora, gli agenti della Direzione per la sicurezza del traffico e dei trasporti terrestri (Digesett) chiedono denaro agli autisti da versare a mezzo trasferimenti bancari, per chiudere un occhio sulle infrazioni, reali o infondate. È quanto accaduto lunedì sera in via Leopoldo Navarro, quasi angolo 27 febbraio, nel Distretto Nazionale.

Una coppia di fratelli, il maschio alla guida, mentre la donna incinta si prendeva cura del suo bambino di un anno e mezzo, hanno dovuto depositare 3.000 pesos per poter proseguire il viaggio.

La scusa per fermarli è stata la targa provvisoria del veicolo che non risultava registrata nel sistema. L’agente ha chiesto di trovare un modo per risolvere la questione.

Il giovane ha affermato di aver chiesto all'agente di verificare attentamente, poiché in occasione della consegna del veicolo la targa era stata registrata. Secondo l'agente, che sosteneva di aver già chiamato un carro attrezzi bisognava trovare un modo per risolvere il problema. Una volta arrivato il carro attrezzi, il veicolo sarebbe stato bloccato e fino al lunedì dopo Pasqua, non sarebbe stato consegnato. L’agente della Digesett ha inoltre spiegato ai fratelli che le procedure per recuperarlo sarebbero costate circa 16.000 pesos.

È da lì che è iniziata la richiesta di denaro. Innanzitutto 10.000 pesos, che il giovane ha rifiutato. Poi 5.000, ma il conducente insisteva di non avere quella cifra. Alla fine hanno accettato 3.000 pesos da versare tramite bonifico bancario, dato che non avevano contanti.

L'agente ha dettato a memoria il numero del conto e, poiché la banca del depositante richiedeva il numero della carta d’identità del beneficiario, lo ha ottenuto tramite WhatsApp.

Dopo aver verificato che il denaro era arrivato sul conto, ha permesso ai fratelli di proseguire il viaggio.

Aumentano a nove i deceduti per le ustioni provocate di fuochi di artificio nel Carnevale di Salcedo

 



Le ustioni di terzo grado provocano spesso la morte, soprattutto quando il ricovero in un ospedale dovesi trovano medici specializzati non avviene immediatamente. Lo abbiamo potuto costatare in occasione del Carnevale di Salcedo il 10 marzo scorso in cui, a seguito dell'esplosione di fuochi artificiali pronti per il lancio, 12 persone hanno riportato ustioni  di terzo grado.

Nonostante il ricovero delle vittime in diversi ospedali del Gran Santo Domingo e delle province, a distanza di 16 giorni, dei 12 ustionati sono deceduti già 9. Una morte atroce che ha colpito anche diversi reclusi, almeno 11, nel carcere di La Victoria in un incendio scoppiato pochi giorni fa.

Le ustioni di terzo grado sono lesioni molto gravi che interessano tutti gli strati della pelle. Questo determina di solito la completa distruzione (necrosi) dell'area colpita. Rappresentano una delle peggiori tipologie di incidenti che possano avvenire. Le lesioni che ne derivano e le complicanze a esse associate possono condurre immediatamente o in un secondo tempo alla morte del paziente.

Il trattamento dipende dalla gravità dell'incidente e dall'estensione della superficie cutanea coinvolta. In ogni caso è bene rivolgersi tempestivamente al pronto soccorso in quanto le ustioni di terzo grado devono essere trattate il prima possibile da personale medico specializzato.

Ecco l'elenco dei Minorenni e dell'adulto deceduti nel Carnevale di Salcedo:

1- Adriel Leonardo Abreu 5 anni

2- Henry Rosario. 53 anni

3- Aquiel Diloné. 11 anni

4- Esteban Hernández 14 anni

5- César Polonia 15 anni

6- Joel Alexander García 6 anni

7- Angel Miguel Ovalles 13 anni

8- Jean Elvis Jimenez 8 anni

9- Carlos Blanco Ovalles 12anni

 

 

Intervento dell'ambasciata e rimpatrio di un connazionale malato

 



Non ne sappiamo più di tanto perché sono informazioni coperte dalla privacy. Comunque Carmelo Sangiorgio il connazionale di Boca Chica ricoverato nell’ospedale oncologico è rientrato in Italia con l'aiuto della nostra ambasciata. A segnalare il caso al Comites èstato Stefano Moriconi che gli è stato sempre vicino. Il Comites ha un’apposita commissione per questo tipo di segnalazioni e ha provveduto a redigere un rapporto sul caso e a inviarlo all'ambasciata che è intervenuta prontamente. Tutto è bene quel che finisce bene e Carmelo Sangiorgio si trova ora in Italia dove potrà essere curato dopo aver ripreso la residenza perché era iscritto all’AIRE.

Luciano Vaccaroni  il 4 marzo scorso prima di partire per l'Italia ha reso nota la situazione di Carmelo, pubblicando il seguente post in uno dei gruppi Facebook della nostra comunità: “Si chiama Carmelo Sangiorgio, un sessantaquattrenne che vive da anni a Boca Chica. Sbarca il lunario come stuccatore e imbianchino. È iscritto all'AIRE. Da alcuni giorni ricoverato all’ospedale oncologico della capitale. Ha bisogno di aiuto. Chiedo se qualcuno conosce organizzazioni di sostegno che possano aiutarlo. Dicono che spetti all'ambasciata. Non ho contatti, non so molto di lui. Lo vedevo al bar per un caffè. Posso dire che è una brava persona ed è solo. È duro vivere lavoricchiando e con 15.000 pesos non si riesce a farsi un gruzzolo né a metter da parte il costo di un biglietto per tornare in Italia. Lo dico per esperienza vissuta. Vorrei riuscire ad aiutarlo in qualche modo. Il messaggio di stamane è chiaro: ‘Ho il cancro. Non ho nessuno che mi possa aiutare. Qualsiasi tipo di aiuto è ben venuto.’”

Successivamente Luciano ha riferito che erano 20 anni che il Sangiorgio si trovava nella Repubblica Dominicana e che avrebbe dovuto pagare alle autorità dominicane per l’espatrio circa 80.000 pesos.

Anche Massimiliano Scerra, consigliere del Comites ha pubblicato un post:

“Vorrei ringraziare personalmente l’ Ambasciata d'Italia a Santo Domingo per il celere intervento nel caso del signor Carmelo Sangiorgio e tremendo lavoro fatto per poterlo rimpatriare per potersi curare in Italia. Non entro nei dettagli, ma posso assicurare che la situazione non era per niente facile, essendo anche ricoverato. Ma nonostante le difficoltà incontrate, Maria Musacchia ha fatto i salti mortali letteralmente ed è riuscita a farlo partire.”

Maria Musacchia


Nei casi di connazionali in difficoltà, per poter contattare l’ambasciata bisognerebbe rivolgersi al Comites al cui interno c’è una commissione che affronta questo tipo di situazioni e il cui presidente è il dott. Flavio Bellinato.

martedì 26 marzo 2024

Il 43% dei casi di tubercolosi viene rilevato nel Grande Santo Domingo



La Repubblica Dominicana è classificata come un paese con un tasso medio di tubercolosi.

Nel 2023 nel Paese sono stati segnalati 4.538 casi di tubercolosi. Solo nel Gran Santo Domingo sono stati rilevati 1.977 pazienti, il 43% del totale, distribuiti tra 1.392 a Santo Domingo e 585 nel Distretto Nazionale.

Altre province con un'incidenza elevata sono state: Santiago con 341 casi; San Cristóbal con 252; La Altagracia con 245; 192 a Puerto Plata; 141 a La Vega e 120 a Peravia.

Un altro 11% dei casi positivi di tubercolosi si riscontra nella popolazione migrante haitiana.

Nel caso dei pazienti con diabete, tra il 9 e il 10% si infetta dalla tubercolosi, complicando il trattamento.

Altri colpiti sono medici e infermieri in cura, di cui il 2% finisce per contrarre la malattia

La Tb si trasmette per via aerea, attraverso le secrezioni respiratorie emesse nell'aria da un individuo contagioso, per esempio tramite saliva, starnuto o colpo di tosse.

La maggior parte dei soggetti con infezione latente non sviluppano mai la malattia tubercolare. In questi individui i batteri rimangono inattivi per tutta la vita senza causare malattie. In altri, soprattutto se con sistemi immunitari deboli, i batteri invece si attivano, si moltiplicano e causano la malattia tubercolare.

Statunitense perde la moglie a causa di un conducente che circolava contromano e chiede aiuto per portare la salma negli Usa

 





Un cittadino statunitense ha riferito che sua moglie è morta venerdì scorso in un incidente stradale nell’Avenida España (Santo Domingo) causato da un automobilista che conduceva in via contraria.

L'incidente è avvenuto mentre stavano viaggiando in taxi dall'aeroporto di Las Américas all'hotel dove avrebbero trascorso il fine settimana. Sabato, la coppia avrebbe dovuto partecipare a un matrimonio.

Felipe Gabriel Tieppo Bertone ha chiesto aiuto al governo per poter trasportare la salma della moglie nel suo paese d'origine e compiere le relative onoranze funebri.

Il Tieppo racconta di essere atterrato in territorio dominicano venerdì scorso nelle prime ore del mattino, di aver preso un taxi diretto all'hotel. Giunti all’Avenida España, un veicolo a forte velocità e in via contraria li ha travolti, provocando la morte della moglie, prima che potesse ricevere cure in un centro medico.

“Il giorno dell’incidente mi sono fatto un po’ male, ma la cosa peggiore è che ho perso mia moglie, che era sul sedile posteriore. Ci hanno portato in ospedale, ma mia moglie era già morta”, ha riferito lo statunitense che ha detto che ciò che chiede ora è giustizia e aiuto per poter trasportare la salma negli Stati Uniti.



"Voglio giustizia, che quest'uomo che correva ad alta velocità venga condannato e che sia fatta giustizia", ​​ha riferito mentre si trovava nell'Istituto Nazionale di Scienze Forensi (Inacif), del Cimitero del Cristo Redentor, dove si trovava alla ricerca di informazioni sul corpo della moglie.

Inoltre, ha affermato di aver sentito che ha provocato l’incidente, identificato come Rafael de Jesús Genao Tejada, ha parenti nella Polizia Nazionale.

"Stavamo andando all'hotel, ma non ci siamo mai arrivati. L'incidente è avvenuto nell’Avenida España. Ho trascorso l'intera giornata in ospedale, in pessime condizioni, sono stato curato molto male. Ho visto molta sporcizia". Il centro medico dove è stato trasferito è il Darío Contreras.

In caso di rientro temporaneo in Italia, come può usufruire un iscritto all’AIRE dell’assistenza sanitaria italiana?



Assistenza sanitaria in caso di espatrio in paese non UE

Innanzitutto, deve trattarsi di un espatriato, quindi di un cittadino italiano già residente in Italia che è emigrato all’estero che rientrando temporaneamente in Italia (per vacanze o visita alla famiglia di origine) ha diritto a un’assistenza sanitaria limitata ovvero alle sole prestazioni ospedaliere urgenti (“pronto soccorso“) e per un periodo massimo di 90 giorni annui (anche non continuativi) nel corso dell’anno solare e alle sole prestazioni urgenti ospedaliere di malattia, infortunio e maternità.

L’assistenza specialistica è limitata alle visite e accertamenti diagnostici nei presidi e ambulatori pubblici.

I cittadini residenti all’estero che desiderano ottenere le prestazioni sanitarie previste devono, all’arrivo in Italia, registrarsi presso l’Azienda Sanitaria Locale di temporanea dimora.

È necessario ottenere una dichiarazione dello status di cittadino italiano residente all’estero. Questa particolare dichiarazione viene rilasciata dal Consolato Generale Italiano nel Paese di espatrio. Oppure è possibile effettuare un’autocertificazione e con questa procedere alla iscrizione temporanea presso la ASL di riferimento.

Assistenza sanitaria in caso di espatrio in Paese UE

Tutti i soggetti iscritti al Servizio Sanitario Nazionale in Italia (SSN), hanno la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM), che permette di accedere ai servizi sanitari nei Paesi dell’Unione Europea.

I paesi sono:

Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.

Oltre a questi ci sono anche i paesi dello Spazio Economico Europeo ossia:

Islanda, Regno Unito, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera.

Quindi, tutti i cittadini di questi Paesi hanno la TEAM, la tessera sanitaria per l’assistenza all’estero. Possedere la TEAM consente di superare la regola generale di divieto di assistenza sanitaria nel paese di espatrio. Questo in quanto il possesso della tessera TEAM consente a tutti i cittadini dell’Unione Europea, che si trovino temporaneamente in un altro Stato Membro, l’accesso ai servizi sanitari del paese ospite naturalmente alle stesse condizioni dei residenti. La Tessera Europea di Assicurazione Malattia ha valore anche in caso di: gravidanza e parto. Essa copre quelle prestazioni prima e dopo il parto, che sono considerate medicalmente necessarie.

In caso di trasferimento (iscrizione AIRE) in un altro Paese dell’Unione Europea per prima cosa bisogna iscriversi presso una cassa malattia dello stato estero in cui si risiede. In questo modo si acquisisce l’assistenza sanitaria completa di quel paese, che rilascerà la nuova TEAM valida in tutti i paesi, compresa l’Italia.

lunedì 25 marzo 2024

Una donna muore lo stesso giorno del suo compleanno dopo aver partorito suo figlio a Higüey

 



Una giovane donna è morta sabato pomeriggio, pochi minuti dopo aver dato alla luce suo figlio, in un centro sanitario nel comune di Higüey, provincia di La Altagracia.

Eugenia Bonilla, affettuosamente conosciuta come “Yiya”, festeggiava il suo compleanno lo stesso giorno in cui ha messo al mondo il suo bambino, ma sfortunatamente la donna è morta pochi minuti dopo il taglio cesareo a causa di un arresto respiratorio.

Bonilla viveva a Higüey con il marito e i figli, ma era originaria del settore El Peñón del Distretto Municipale di Las Lagunas de Nisibón, in quella provincia.

Quello che sembrava il giorno più felice per la giovane e bella madre si è trasformato in una tragedia, che ha causato grande tristezza e dolore alla sua famiglia e ai suoi amici.

Eugenia, con il bambino nato il giorno della sua morte, lascia quattro figli orfani.

Secondo quanto riferito, la donna avrebbe dovuto sottoporsi a un taglio cesareo questa domenica, ma ha chiesto che fosse fatto sabato in modo che il suo bambino nascesse lo stesso giorno del suo compleanno.

Rainieri costruirà una zona franca a Punta Cana

 



L'imprenditore e fondatore del Grupo Punta Cana, Frank Rainieri Marranzini, ha affermato che il Gruppo Punta Cana "sta evolvendo lentamente ma inesorabilmente" ed è stato la più grande destinazione turistica dei Caraibi insulari e la seconda più grande di tutta l'America Latina.

Ha annunciato che accanto all'aeroporto internazionale di Punta Cana si sta sviluppando un complesso con una zona franca di circa 93.800 metri quadrati edificabili.

Inoltre, ha aggiunto, sarà un centro logistico aereo per la movimentazione delle merci nazionali e internazionali. Avrà un centro di manutenzione, riparazione e rinnovamento di aeromobili commerciali con la capacità di servire contemporaneamente otto aeromobili.

Questo grande complesso offrirà alla comunità di Verón 19.3000 posti di lavoro aggiuntivi, di cui una grande percentuale sarà per il personale tecnico nel campo della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica”, ha spiegato l'imprenditore.

Con questo, ha detto, l’obiettivo è cambiare radicalmente il profilo professionale della forza lavoro e della società di Verón, Punta Cana, “siamo già riusciti a convertire gli agricoltori di 50 anni fa in albergatori e ora trasformeremo gli operai in specialisti del settore”.

Nel caso del gruppo di Punta Cana, ha spiegato che ci sono collaboratori provenienti da tutte le province del paese, "di cui il minor numero proviene da Santiago Rodríguez e sono 24".

Ha parlato dei contributi apportati da diverse zone del Paese, come “i camion di Constanza pieni di frutta e verdura che arrivano tre giorni alla settimana per rifornire gli alberghi della zona. Polli, uova e maialini di Moca. I peperoni di Baní, le banane di Barahona e il pesce di Pedernales che riforniscono la zona turistica.

Secondo Rainieri, lo scorso anno il consumo di prodotti alimentari e agroindustriali ha superato i 600 milioni di dollari, più del totale delle esportazioni di zucchero, caffè e cacao.

Nel 2023, il turismo ha contribuito con 9.828 milioni di dollari all’economia dominicana, mentre le esportazioni da tutti gli altri settori dell’economia sono state di 11.933 milioni, secondo i dati preliminari della Banca Centrale della Repubblica Dominicana.

Gli haitiani guidano la manodopera straniera nel turismo

 



La maggior parte dei lavoratori stranieri del settore turistico proviene da Haiti, seguito da Venezuela, Stati Uniti, Spagna, Canada, Italia e, in misura minore, da Russia, Germania, Colombia, Costa Rica e Cuba, come indicato nel rapporto “Mercato del lavoro e forza lavoro”. Lavoro straniero nel settore turistico della Repubblica Dominicana”.

Le ragioni di questa migrazione sono contrastanti e rispondono, nel caso di haitiani e venezuelani, alle realtà politiche, economiche e di sicurezza di quei paesi.

Mentre gli immigrati provenienti da paesi sviluppati come Stati Uniti, Canada e paesi del continente europeo riportano situazioni legate all'amore, al ricongiungimento familiare, all'avventura e alla simpatia per il paese e la sua gente.

Il rapporto indica che, nonostante il basso livello di scolarizzazione della popolazione haitiana, di cui solo il 30% ha completato l'istruzione secondaria o superiore, questi sono quelli con il più alto livello di occupati.

Inoltre, si specifica che la quota maggiore di haitiani si concentra nella fascia di età compresa tra i 20 ei 39 anni, a differenza degli immigrati di altre nazionalità che segnalano età diverse ed equilibrate in termini di fasce di età. In questo senso, il 27,2% ha tra i 20 ei 34 anni e il 15,2% tra i 60 ei 70 anni.

Va sottolineato che il mercato del lavoro nel settore turistico richiede una forza lavoro che conosca più di una lingua, secondo le ricerche effettuate alcuni ne suggeriscono fino a tre, ma oltre a questa viene richiesta la padronanza di soft skills, come pianificazione, innovazione, risoluzione dei problemi, attenzione ai dettagli, gestione dei conflitti, adattabilità, resilienza, tra le altre situazioni.

L'occupazione degli immigrati nel settore alberghiero, bar e ristorazione rappresenta il 9,54% del totale della popolazione straniera.

domenica 24 marzo 2024

L'oro raggiunge il valore record di 2.200 dollari l'oncia

 



Il prezzo dell'oro ha toccato il livello record di oltre 2.200 dollari l'oncia giovedì, tra i segnali provenienti dalla Federal Reserve che intende tagliare  i tassi di interesse tre volte quest'anno.

I mercati azionari negli Stati Uniti e in Asia hanno registrato un rally e il dollaro si è indebolito in reazione alle proiezioni della banca centrale americana.

Un'oncia d'oro si è apprezzata fino a 2.200 dollari, continuando un rimbalzo che ha portato a un aumento del 12% del suo prezzo da metà febbraio.

Questo apprezzamento è in parte dovuto all’indebolimento del dollaro e all’attrattiva dell’oro come investimento sicuro quando le tensioni geopolitiche aumentano.

La Federal Reserve (Fed, banca centrale) degli Stati Uniti questo mercoledì ha mantenuto il suo tasso di interesse di riferimento nell'intervallo 5,25-5,50%, e ha annunciato di mantenere l'aspettativa di effettuare tre tagli quest'anno.

Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito mercoledì in una conferenza stampa che l'inflazione negli Stati Uniti resta "troppo alta".

L'inflazione si è attenuata nel quadro della politica monetaria di alti tassi promossa dalla Fed per la più grande economia mondiale. I tassi elevati rendono il credito più costoso e quindi scoraggiano i consumi e gli investimenti, riducendo così la pressione sui prezzi.

L’inflazione negli Stati Uniti ha raggiunto il 9,1% nel giugno 2022 e la diminuzione dell’indice nel quadro della politica monetaria restrittiva adottata dalla banca centrale non ha portato l’economia a una recessione né a un aumento rilevante della disoccupazione.

Dopo questi massimi, l'indice di inflazione si è moderato al 2,4% nella misurazione su 12 mesi.

Tuttavia, quest’anno, l’inflazione ha guadagnato una piccola spinta e il mercato temeva che la banca centrale riducesse le sue aspettative di tagli dei tassi di interesse, cosa che alla fine non si è verificata.

I mercati si aspettano tagli dei tassi d’interesse solo a partire da giugno, o anche più tardi.

Rainieri: “En unos años el país entero será destino turístico”

 



El empresario turístico italo-dominicano, Frank Rainieri, ha indicado que el desarrollo del sector es un proceso indetenible y en unos años el país entero será destino turístico, propuso además que para el año 2035 el objetivo debe ser llegar a recibir 17 millones de turistas.

“En unos años el país entero será destino turístico. Lograr esto no ha sido fácil y mantenernos en la cima requerirá de mucha visión, trabajo y apoyo de los diferentes sectores de la vida nacional”.

Rainieri explicó que el inicio del turismo en RD en los años 70 fue lento porque era una actividad poco conocida, pero ganó espacio y citando al historiador Frank Moya Pons, quien en su análisis de la evolución del país en el período 1963-2013 afirmaba que “el turismo se ha convertido en el principal generador de divisas y en uno de los más poderosos factores de cambios que ha tenido el país en toda su historia”.

Consideró que la valoración de Frank Moya Pons en 2013 “quedó para la historia y desde entonces el crecimiento ha sido indetenible, aun teniendo crisis mundiales como el Covid, la guerra de Ucrania y la de Gaza”.

Definió el turismo como “un fenómeno social, cultural y económico que ha generado una industria mundial multimillonaria. Y para la República Dominicana ha sido el gran salto al desarrollo, pasando de ser una pequeña economía agraria a un gigante turístico mundial. Como todo en la vida, tiene sus defectos y problemas, pero en nuestras manos está aprovechar lo bueno y mejorar lo malo”.

Señaló que, en el 2023, el turismo aportó a la economía dominicana US$9,828 millones, mientras que las exportaciones de los demás renglones de la economía fueron de 11,933 millones, según cifras preliminares del Banco Central”.

En la zona de Punta Cana las casi 50,000 habitaciones hoteleras generan entre el 14 y el 16% del producto interno bruto del país, 93,000 empleos directos y aproximadamente 323,000 indirectos.

Rainieri destacó que el 2024 llega con 50,000 habitaciones en la zona Punta Cana–Miches; con Bayahíbe y La Romana como destinos consolidados; en el norte, Puerto Plata con dos terminales de cruceros y el proyecto turístico inmobiliario en Bergatín, y Cabarete sigue creciendo.

En el noreste señaló que Samaná pronto contará con dos puertos de crucero y la parte norte de la península está aumentando el número de habitaciones.  En el sur, Pedernales estará en los próximos años en el mapamundi del turismo, en Baní continúa el desarrollo de Puntarena y otros proyectos y en Barahona se construye una terminal de cruceros.

En Santiago, Jarabacoa y Constanza, dijo, “se comienzan a crear nichos turísticos importantes y la ciudad de Santo Domingo, en proceso de remozamiento, se convertirá en un gran destino turístico.

Cittadina canadese costretta a camminare in topless attraverso il controllo di sicurezza dell’aeroporto Punta Cana



Una donna di Burlington, Ontario, dice di essere stata costretta a camminare nuda da sopra la vita attraverso la fila di sicurezza dell’aeroporto di Punta Cana, nella Repubblica Dominicana, all’inizio di questo mese.

«Mi sono sentita umiliata e traumatizzata», ha dichiarato la 23enne Natasha Marques in un’intervista.

Marques, 23 anni, era giunta a Punta Cana il 1 marzo per una vacanza di una settimana con un’amica. Le due donne si sono recate all’aeroporto di Punta Cana l’8 marzo per imbarcarsi per il rimpatrio e si trovavano nella fila del controlli di sicurezza dopo aver lasciato i bagagli.

Marques ha riferito che a una donna in fila davanti a lei è stato detto di togliersi il maglione da un agente di sicurezza dell’aeroporto. Lo ha fatto, dopo aver sollevato obiezioni. La donna indossava un bikini sotto il maglione. Ma dopo che Marques ha posizionato i suoi oggetti sul nastro trasportatore, lo stesso agente le ha ordinato in spagnolo di togliersi la felpa con cappuccio. Lei ha usato le mani per far presente che non indossava niente sotto e lo ha ripetuto diversamente all’ufficiale. «Ho detto che sotto non ho niente, sono nuda sotto», ha riferito Marques. Dice di aver sollevato parzialmente la felpa con cappuccio per rivelare la pelle nuda, per dimostrare quanto stava sostenendo.

Marques sostiene di aver resistito alle richieste dell’ufficiale per sei minuti mentre la sua amica osservava cosa stava succedendo. «Sentivo di non avere scelta, dovevo solo togliermi il maglione», ha detto Marques. «Onestamente pensavo che sarei stata detenuta o accusata, che sarei rimasta bloccata nella Repubblica Dominicana per alcuni giorni o settimane, se non avessi obbedito”, ha detto Marques.

Dice di essersi tolta la felpa con cappuccio, di averla posizionata sul nastro trasportatore e di aver attraversato il metal detector con una mano su ciascun seno. Dopo essersi rimessa la maglietta, dice che l’ufficiale era lì vicino e la osservava. «Mi stava fissando il seno», ha riferito Marques. “Mi sono messa a piangere a dirotto, non riesco a capire cosa mi sia successo”, ha riferito la donna.

Marques ha detto che dopo essere tornata a Toronto, ha avvisato l’agenzia di viaggi Sunwing dell’incidente. Due ore dopo questa ha inviato un’e-mail di scuse a Marques. «Siamo certamente rattristati nell’apprendere del turbamento che ha vissuto mentre era in aeroporto», ha scritto un rappresentante. «Abbiamo avviato un’indagine su questi problemi», ha aggiunto Sunwing, promettendo di aggiornarla quando l’azienda avrebbe avuto maggiori informazioni.

È stato chiesto all’aeroporto di Punta Cana di spiegare cosa è successo quando Marques ha attraversato il posto di controllo all’inizio di questo mese. «L’aeroporto di Punta Cana non ha giurisdizione sul processo in questi casi», ha scritto la portavoce Francina Herasme, reindirizzando le indagini alla Direzione nazionale di controllo della droga e al Corpo specializzato di sicurezza aeroportuale.

Ma Matthew Vaughan, direttore della sicurezza della International Air Transport Association (IATA), ha affermato che costringere qualcuno a camminare parzialmente nudo attraverso un metal detector è inaccettabile. «Ciò è totalmente contrario al 100% delle migliori pratiche e standard internazionali», ha affermato Vaughan dal suo ufficio di Ginevra, in Svizzera.

Vaughan ha sostenuto che dovrebbe esserci una minaccia o un altro motivo per chiedere a qualcuno di togliersi gli indumenti, diversi dalle giacche, per esempio. Se ai passeggeri venisse chiesto uno screening più attento, Vaughan afferma che il passeggero dovrebbe essere d’accordo e godere di  privacy. «Ci sono strutture destinate a essere sicure, chiuse alla vista del pubblico e disponibili per ulteriori ispezioni», ha detto Vaughan.

sabato 23 marzo 2024

Avviata una proposta che potrebbe ripristinare subito, se diventasse legge, il diritto dei pensionati italiani iscritti AIRE alla tessera sanitaria

 



Una proposta di legge depositata alla Commissione Sanitaria e Affari Sociali della Camera da Fratelli d’Italia che potrebbe diventare un Decreto Legge. I sei milioni di Italiani residenti all’estero potrebbero accedere alla sanità italiana, ma dovrebbero versare un contributo annuale di circa 1.500 euro. Tra i firmatari c’è il deputato Andrea di Giuseppe di Fratelli d’Italia.

“La ratio di questa idea è mettere un attimino di ordine. Partiamo dal presupposto che la legge che attualmente è in vigore è una legge di circa 30 anni fa che rispondeva a scelte logiche. La ratio principale è che chi contribuisce con le proprie tasse in Italia al sistema sanitario nazionale ha diritto all’assistenza sanitaria, chi non contribuisce, invece, non ha questo diritto. Non c’entra la geo localizzazione. Mi spiego meglio: il pensionato che paga le tasse in Italia alla fonte, oggi se risiede all’estero non ha diritto alla tessera sanitaria. Con questa proposta di legge non sarà più così. Il pensionato che paga le tasse in Italia alla fonte potrà accedere senza il ticket, cioè senza questi ipotetici 1.500 euro, alla tessera sanitaria. Per chi è all’estero in maniera stabile e non contribuisce al sistema sanitario, poiché per i dati Istat il paziente italiano costa circa 3.000 euro, abbiamo pensato a una metà in quanto il paziente estero non usa l’assistenza sanitaria come quello italiano.”

All’On. Di Giuseppe viene chiesto da un giornalista quanto è diffuso il fenomeno di italiani che vivono all’estero e poi vengono a curarsi in Italia. “Ci sono parecchie situazioni di italiani residenti all’estero stabilmente che non sono sei milioni, ma sono circa il doppio, datp che non si iscrivono all’AIRE, e il motivo di ciò è che sostanzialmente hanno paura di perdere la tessera sanitaria. Il fenomeno non è solamente in entrata ma anche di contenimento dei costi che vengono sostenuti di fatto. Non si iscrivono all’AIRE, risiedono formalmente nel comune di ultima residenza senza comunicarlo, per cui hanno la tessera sanitaria. Questo comporta dei costi abbastanza alti per il Sistema Sanitario italiano”.

Attentato di Mosca: i terroristi sono già stati arrestati

 



A seguito delle azioni dei servizi speciali e delle forze dell'ordine sono state arrestate undici persone tra cui i quattro terroristi direttamente coinvolti nell'attentato di Mosca. Questi ultimi sono stati fermati nella regione di Bryansk a poche ore di distanza l'uno dall'altro e sono attualmente in fase di trasferimento a Mosca.

Durante l'interrogatorio preliminare uno dei terroristi ha ammesso di essere stato pagato 500.000 rubli ovvero 5.500 dollari americani e che le armi sono state fornite dai clienti tramite un contatto su Telegram.

I terroristi avevano l'ordine di uccidere persone a caso. Putin promette: “Tutti i responsabili del crimine inevitabilmente pagheranno, li identificheremo tutti” e afferma di possedere informazioni che indicano che l'Ucraina ha predisposto una finestra lungo il confine affinché i quattro terroristi la utilizzassero come via di fuga nella regione di Bryansk. I terroristi hanno tentato di servirsene, avevano contatti dalla parte Ucraina.

L'attacco terroristico è stato attentamente pianificato. Le armi utilizzate dai terroristi erano state preparate in anticipo in un nascondiglio.

Il Parlamento Russo si muove ora per ripristinare la pena di morte.

Mandato di arresto contro Luis Rubiales, l'ex presidente della Federcalcio spagnola (RFEF) che si trova a Punta Cana

 



“Non ho mai fatto nulla di male”. Si difende così dalla sua villa di lusso in Repubblica Dominicana Luis Rubiales, l'ex presidente della Federcalcio spagnola (Rfef) è ora protagonista di un ordine di arresto internazionale per reati ancor più gravi. La giudice Delia Rodrigo sta indagando su una presunta distrazione di fondi dalla RFEF tramite criptovalute e sull'assegnazione irregolare di appalti a imprese edili a lui vicine. Una parte del denaro sarebbe finita direttamente sui conti di Rubiales e del suo entourage. Sarebbero decine i contratti irregolari firmati negli ultimi cinque anni dall'ex padre padrone del calcio iberico, tra cui quello per il trasferimento della Supercoppa di Spagna in Arabia Saudita, dove la competizione si è tenuta già quattro volte, in cambio di 40 milioni di euro l'anno. Sussiste il sospetto, stando alle indiscrezioni, che l'operazione abbia coperto reati di corruzione e riciclaggio. Mercoledì la polizia ha perquisito sia l'abitazione di Rubiales a Granada sia la sede della Federcalcio. Rubiales era stato sospeso a settembre per l'aggressione sessuale ai danni della calciatrice Jenni Hermoso, cui aveva imposto un bacio, tutt'altro che gradito, dopo la vittoria della Spagna nella coppa del mondo femminile. Gli scheletri nel suo armadio sarebbero però ben più pesanti, fino a spingerlo a chiedere la cittadinanza in Repubblica Dominicana dove sta costruendo appartamenti di lusso a Punta Cana. A rischio non c'è solo la sua libertà ma pure i mondiali di calcio 2030 in Spagna. “Quello della nazionalità dominicana è falso. Cosa non si capisce del fatto che mi guadagno la vita qui? Lavoro qui. Sono qui più che in Spagna. Cerco di generare risorse perché ho una famiglia”, ha dichiarato recentemente Rubiales che verrà raggiunto dalle sue tre figlie e dall’ex moglie per trascorrere insieme le vacanze di Pasqua a Punta Cana. Il suo ritorno a Madrid è previsto per il 6 aprile.

venerdì 22 marzo 2024

Giornata mondiale del Tiramisù

 



Il tiramisù nasce negli anni cinquanta nell'albergo Roma in Carnia a Tolmezzo. Norma  Pieli e suo marito inventano questo dolce divenuto uno dei simboli della cucina italiana nel mondo. Dapprima hanno utilizzato il burro poi sostituito con il mascarpone. Ed è così che è nato il tiramisù battezzato dai turisti Triestini che dopo essere andati a sciare in Carnia di rientro dalle piste si fermavano a Tolmezzo e a Norma chiedevano di dare loro “quel dolce che mi tira su”. Insomma sull'origine del dessert non ci sono dubbi. E questa è una versione storicamente accertata. Non è, però, l’unica. Ce ne sono altre due a quanto pare altrettanto storicamente verificate.

C’è anche una versione trevisana alla quale nel Veneto ci tengono molto. Lo stesso presidente della regione Luca Zaia ha scritto addirittura un libro dove sostiene l’origine trevisana del dolce. E c’è infine una versione bisiacca, il tiramisù made in Pieris, San Canzian d’Isonzo, in provincia di Gorizia noto come Tirimesu-Coppa Vetturino.  Il paese isontino fa sapere a tutti di essere la patria del tiramisù con appositi cartelli segnaletici collocati lungo la strada regionale 14 dove ogni giorno transitano migliaia di mezzi, leggeri e pesanti.

Il Tiramisù tradizionale prevede uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao in polvere come guarnizione, null’altro, men che meno alcool visto che nasce come dolce da fine pasto adatto anche per i più piccoli. In tempi più recenti alla ricetta originale è stata aggiunta la panna per dare maggiore consistenza alla crema e ne sono nate innumerevoli varianti con l’aggiunta dei più svariati ingredienti.

Nella Repubblica Dominicana un'adolescente su cinque rimane incinta tra 1 13 e i 19 anni

 



Nella Repubblica Dominicana, secondo i dati del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), un'adolescente su cinque di età compresa tra 13 e 19 anni rimane incinta.

Nel 2021 si sono registrate 20.529 gravidanze di adolescenti tra gli 13 e i 19 anni, secondo i dati del documento Repubblica Dominicana: Vital Statistics 2021, dell'Ufficio Nazionale di Statistica (ONE).

Nel dettaglio, sono state registrate 86 nascite di bambine tra gli 11 e i 12 anni; 1.609 per quelle di 13 e 15 anni,  5.959 per quelle di 16 e 17 anni, e per le ragazze maggiorenni, 18 e 19 anni, le nascite sono state 12.885.

Secondo uno studio del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa) del 2021, la Repubblica Dominicana è al primo posto in America Latina e nei Caraibi per tasso di fertilità delle adolescenti tra i 15 e i 19 anni e al 26esimo posto per le gravidanze delle adolescenti.

In Spagna per cambiare sesso basta firmare un formulario

 


In Spagna Si può cambiare sesso senza referti medici di sorta. Si compila un formulario ed è fatta. Non serve dimostrare niente e nemmeno è richiesta la modifica del nome.

La legge è nota come “ley trans” e da subito ha riscontrato un grande successo. Ad esempio a Ceuta, enclave spagnola nel territorio del Marocco, 41 militari hanno scelto di essere donne. Detto fatto. Ora sono persone di sesso femminile a tutti gli effetti .

I 41 militari in questione hanno usufruito immediatamente di un aumento del 15% del loro stipendio e di un allungamento del periodo feriale, tutte cose che spettano esclusivamente alle donne.

Non a caso le richieste di cambiamento di sesso sono aumentate vertiginosamente da quando è in vigore questa legge.

Questi ex uomini, comunque si dichiarano lesbiche e continuano a convivere con le loro mogli e fidanzate, le quali ovviamente acconsentono e se la ridono, in fondo non cambia niente ed economicamente conviene.

In questa situazione paradossale, assurda al limite dell’inverosimile, ci sono casi estremi come quello di uno stupratore che con il cambio di sesso ha evitato una sicura condanna. Gli uomini che diventano donne all'anagrafe non è detto che non continuino a stuprare se ci tengono, ma essendo anagraficamente  donne difficilmente un giudice li condannerebbe.

giovedì 21 marzo 2024

Alcune società dedite all’attività piramidale si sono unite per trarre in inganno le loro vittime

 



L’ambizione smodata di molti dominicani di far crescere rapidamente i propri soldi ha fatto sì che centinaia di persone venissero truffate da aziende che svolgono attività piramidali, non individualmente, ma associate per ingannare i propri clienti.

Le vittime affermano di aver investito i loro soldi nelle società Smart Blessing Consulting, diretta da Álvaro Uribe Doñé, nella Let's Start Trading, di proprietà di Erickson Abel Gómez, e nella Harvest Trading Cap, di proprietà di Jairo González, contemporaneamente.

Queste tre società non solo hanno in comune in parte gli stessi investitori vittime, ma i loro proprietari sono amici.

Il legame tra queste entità finanziarie va oltre la presunta amicizia tra i proprietari. Ad esempio, la Smart Blessing Consulting, diretta da Álvaro Uribe Doñé, aveva il suo indirizzo in Autopista Duarte, chilometro 18, Plaza Pablo Mella Morales, locale 104, a La Guáyiga de Pedro Brand. D'altra parte, Let's Start Trading, di proprietà di Erickson Abel Gómez, condivide lo stesso indirizzo, ma al numero 302-312.

Gli investitori hanno conosciuto le aziende attraverso il passaparola e le promozioni sui social network. Le società hanno promesso loro un ritorno sull'investimento del 10% mensile, equivalente al 120% annuo, che è stato registrato in un contratto.

Nonostante il presunto collegamento esistente tra aziende come Smart Blessing Consulting, Let's Start Trading e quella di Jairo González, attualmente in carcere accusato di truffa, il Pubblico Ministero ha evidenziato una lentezza insolita nel processo legale. È passato più di un anno dalle prime denunce contro queste società e le indagini non sono ancora state avviate.

I denuncianti, che hanno subito perdite significative, si trovano in uno stato di incertezza e frustrazione poiché constatano che, nonostante la presunta connessione tra queste entità, non è stato compiuto alcun progresso nelle relative azioni legali. La mancanza di risposta da parte delle autorità ha lasciato le vittime in una posizione vulnerabile, senza una chiara prospettiva di giustizia.