Cerca nel blog

sabato 23 marzo 2024

Avviata una proposta che potrebbe ripristinare subito, se diventasse legge, il diritto dei pensionati italiani iscritti AIRE alla tessera sanitaria

 



Una proposta di legge depositata alla Commissione Sanitaria e Affari Sociali della Camera da Fratelli d’Italia che potrebbe diventare un Decreto Legge. I sei milioni di Italiani residenti all’estero potrebbero accedere alla sanità italiana, ma dovrebbero versare un contributo annuale di circa 1.500 euro. Tra i firmatari c’è il deputato Andrea di Giuseppe di Fratelli d’Italia.

“La ratio di questa idea è mettere un attimino di ordine. Partiamo dal presupposto che la legge che attualmente è in vigore è una legge di circa 30 anni fa che rispondeva a scelte logiche. La ratio principale è che chi contribuisce con le proprie tasse in Italia al sistema sanitario nazionale ha diritto all’assistenza sanitaria, chi non contribuisce, invece, non ha questo diritto. Non c’entra la geo localizzazione. Mi spiego meglio: il pensionato che paga le tasse in Italia alla fonte, oggi se risiede all’estero non ha diritto alla tessera sanitaria. Con questa proposta di legge non sarà più così. Il pensionato che paga le tasse in Italia alla fonte potrà accedere senza il ticket, cioè senza questi ipotetici 1.500 euro, alla tessera sanitaria. Per chi è all’estero in maniera stabile e non contribuisce al sistema sanitario, poiché per i dati Istat il paziente italiano costa circa 3.000 euro, abbiamo pensato a una metà in quanto il paziente estero non usa l’assistenza sanitaria come quello italiano.”

All’On. Di Giuseppe viene chiesto da un giornalista quanto è diffuso il fenomeno di italiani che vivono all’estero e poi vengono a curarsi in Italia. “Ci sono parecchie situazioni di italiani residenti all’estero stabilmente che non sono sei milioni, ma sono circa il doppio, datp che non si iscrivono all’AIRE, e il motivo di ciò è che sostanzialmente hanno paura di perdere la tessera sanitaria. Il fenomeno non è solamente in entrata ma anche di contenimento dei costi che vengono sostenuti di fatto. Non si iscrivono all’AIRE, risiedono formalmente nel comune di ultima residenza senza comunicarlo, per cui hanno la tessera sanitaria. Questo comporta dei costi abbastanza alti per il Sistema Sanitario italiano”.