La Procura della
Repubblica di Santiago ha presentato una richiesta di misure coercitive contro
Natanael Eleodoro Contreras Padilla, che, in un atto di ribellione contro
l'autorità pubblica, ha sfidato agenti di polizia sotto la minaccia di un’arma
tra l’altro anche illegale, mettendo in pericolo la vita di minori e centinaia
di persone che si trovavano nell'aeroporto internazionale del Cibao nelle prime
ore del 22 marzo.
Contreras Padilla
è accusato di ribellione contro l'autorità, uso di armi da fuoco illegali e
violazione del Codice per la tutela dei diritti dei minori. La Procura,
attraverso il Dipartimento di intelligence criminale e investigazioni speciali,
sta raccogliendo prove per documentare i fatti accaduti quella mattina, quando
l'imputato è rimasto coinvolto in una violenta discussione con il personale
della sicurezza aeroportuale, disobbedendo all'invito a consegnare l'arma.
Nonostante la
presenza della sua famiglia, compresi dei minorenni, in un veicolo vicino,
Contreras Padilla ha continuato a minacciare e a puntare la sua pistola contro
gli agenti di polizia, provocando una situazione pericolosa che ha messo a
rischio la sicurezza di tutti i presenti.
Per togliergli l'arma
illegale, una Glock 27, calibro 40 millimetri, gli agenti hanno dovuto
ricorrere alle tecniche di polizia. Portava l'arma con il suo caricatore, tre
capsule dello stesso calibro e un selettore (che consente il fuoco selettivo o
automatico) senza documentazione.
Nei confronti di
Contreras Padilla, 36 anni, originario della città di San Francisco de Macorís,
provincia di Duarte, l'organo direttivo delle indagini ha formulato accuse
provvisorie per porto di arma da fuoco illegale, per essersi introdotto in un
aeroporto in un atteggiamento violento e minaccioso con un'arma da fuoco, per
ribellione all'autorità pubblica, per terrorismo e per aver messo in pericolo
l'integrità fisica dei minori presenti sulla scena.