È successo nel
dicembre dell'anno scorso. Il figlio del console cileno di Guayaquil, Ecuador,
è stato coinvolto in una violazione di gruppo a Punta Cana.
Sono adolescenti
diciassettenni di buona famiglia, frequentano la stessa scuola in Ecuador e
decidono di concedersi una vacanza premio a Punta Cana per festeggiare la loro
promozione. Una ragazza è già in camera sua, un compagno la invita a cena nel
ristorante del resort. Altri due li attendono già seduti al tavolo. Durante la
cena le versano una sostanza narcotica che le fa perdere la conoscenza e il
controllo sul proprio corpo e sulla nozione del tempo. In quello stato, secondo
l’avvocato della giovane, i compagni di scuola la portano in una stanza, dove perpetrano
lo stupro.
Ora la
magistratura dominicana ha emesso un ordine di arresto internazionale nei
confronti dei tre giovani che si trovano già in Ecuador. Uno di loro è figlio
del console cileno di Guayaquil che guarda caso ha in questi giorni chiuso il
suo ciclo come diplomatico in Ecuador ed è rientrato con la famiglia nel suo
paese. Alla magistratura dominicana servirebbe il DNA dei giovani per
confermare le accuse della ragazza, anche lei già rientrata in Ecuador. Ovviamente
gli imputati non collaborano e non c’è verso di costringerli a farlo. L’ordine
di arresto a quanto pare non viene eseguito in Ecuador e probabilmente nemmeno
in Cile dove già si trova il figlio del console.
I fatti sono
accaduti a Punta Cana. La famiglia della ragazza ha avviato la procedura penale
in Ecuador. Il problema qui è che il foro competente è la Repubblica Dominicana,
per cui gli accertamenti si complicano.