Il 76enne di
Paola (Cosenza) Francesco Sciammarella è rimasto ucciso a seguito di una lite
con il 56enne Rolando Di Gregorio di Roseto (Teramo). Secondo la stampa locale.
Lo Sciammarella è stato trovato a terra con una ferita alla testa provocata da
un colpo al capo con un oggetto contundente. Questo è quanto ha stabilito
l'autopsia. La polizia dopo una breve indagine ha arrestato il Di Gregorio.
Il fatto si è
verificato il 1 marzo, ma i mezzi di stampa locali non ne avevano fatto parola finora
perché non si voleva diffondere la notizia della morte di uno straniero nell'isola.
Il regime ci tiene a mantenere una buona immagine a livello internazionale.
Comunque sono cose che capitano anche nella Repubblica Dominicana dove non c’è
nessun regime.
Rolando Di
Gregorio, l'omicida, di mestiere fa il falegname. È specializzato nella
montatura di cucine, attività che svolge in parte nei Caraibi tra la Repubblica
Dominicana e Cuba, e in parte in Italia. Era giunto nella provincia di Las
Tunas una settimana prima e stava eseguendo dei lavori che gli erano stati
affidati.
In passato aveva
chiesto e ottenuto un prestito di 500 euro dal 76enne paolano che si era recato
in motorino a trovarlo per escutere il credito, al che il teramano chiese
ancora del tempo. Questa situazione fece andare su tutte le furie lo Sciammarella.
Ne derivò una colluttazione finita con un colpo contundente alla testa che
provocò una mortale emorragia cerebrale all'anziano imprenditore deceduto poco
dopo in ospedale.
Il Di Gregorio
sostiene che è innocente. Quando è stato tratto in arresto dalle forze della
polizia locale ha esibito una ferita alla fronte, per la quale ha ricevuto
sette punti di sutura, che gli sarebbe stata provocata, secondo le sue
dichiarazioni, da una botta che lo Sciammarella gli avrebbe dato con il casco.
Il teramano sostiene che l'anziano 76enne è caduto da solo mentre lo colpiva
con il casco, sbattendo la testa contro il gradino di una scala. Del resto può
dire quello che vuole, i morti non parlano e i testimoni non sono difficili da
reperire nei Caraibi. Chissà, forse il De Gregorio se la caverà anche se l'esito
dell'autopsia parla di colpo contundente.
Nella vicenda è prontamente intervenuta l'Ambasciata
italiana che sta seguendo con attenzione l'accaduto in stretto coordinamento
con l'unità di tutela degli italiani all'estero e mantenendo contatti stretti
con i familiari dei due connazionali.
Al riguardo è
doveroso precisare che l'ambasciata di La Avana con 6.000 iscritti AIRE ha un
personale che supera di nove unità quello dell’ambasciata di Santo Domingo dove
gli scritti AIRE sono 13.100.
Morale della
storia: un anziano che conosce gli italiani dei Caraibi e che è disposto a
prestare soldi a chi glieli chiede sicuramente sbaglia. C'è chi dice che 500
euro è una piccola cifra. Sarà così forse in Italia, ma a Cuba si tratta
sicuramente di un patrimonio.